Le case, le sfumature dell’ocra, le strade, gli alberi, un gioco dell’oca immaginario. Tutto questo suscita la mappa topo/tipo/grafica ideata dagli studenti del Triennio in Graphic Design e Art Direction del Campus di Roma di NABA, che hanno voluto fare una ricognizione delle scritte, dei caratteri e dei loghi della borgata Garbatella.
La presentazione della cartina è avvenuta presso MEMO – Archivio Flamigni in piazza B. Romano, 6 il 16 febbraio scorso, in occasione del 104 esimo compleanno della Garbatella, un quartiere che offre una ricca storia e un’identità unica nel panorama urbano sempre più omologato.
“Il progetto nasce all’interno del corso di Tipografia, parola che non indica come generalmente si pensa il luogo in cui si stampa, quanto piuttosto la scrittura con i tipi, ovvero con quelli che fino a qualche tempo fa chiamavamo caratteri ed ora più comunemente font – così ha spiegato Silvana Amato, docente del Triennio in Grafic design e art direction. ”
Nell’occasione è stata presentata anche la mostra fotografica “Garbatella – una storia infinita 1920-2023”. L’esposizione è il risultato della collaborazione tra “I Ricordi nel cassetto”, un progetto di testimonianze fotografiche dell’associazione I.T.A.C.A. attiva da anni nel quartiere anche con iniziative di riqualificazione e di decoro urbano e la fotografa Francesca Della Ratta, già vincitrice di un concorso indetto dall’organizzazione del Centenario. Nei suoi scatti i lotti prendono vita grazie ai colori brillanti e vividi e immortalano i suoi abitanti, la loro cultura e il forte senso di appartenenza ad una comunità partecipata. Attraverso la comparazione tra la fotografia antica e quella moderna emerge il contrasto visivo tra epoche lontane e tecniche differenti.

Il lavoro di raccolta attraverso le proprie immagini storiche, nasce nel lontano 2007 su desiderio dei Padri della Congregazione di San Filippo Neri in Eurosia e in particolare di Padre Guido Chiaravalli. Il noto parroco ed educatore della Garbatella, volle porre in sicurezza l’intuizione innovativa dei Padri nel voler lasciare come eredità il percorso dell’opera pastorale a protezione di quella nascente porzione di Roma, ancora contadina e proletaria, dalle intemperie della Storia, attraverso il patrimonio di testimonianze fotografiche. Tutte le foto, comprese quelle delle famiglie, non sono state né ritoccate né corrette, scegliendo di mantenerne intatta la rappresentazione, consentendo a chi le scorre di rivivere le identiche emozioni di chi le ha raccolte. Anche il contenitore che ha ospitato le mostre rappresenta nel quartiere Garbatella uno dei punti più qualificati di valorizzazione della memoria storica del nostro Paese.L’archivio Flamigni, che ospita l’esposizione, infatti, è un centro di documentazione specializzato nella storia politica dell’Italia repubblicana, con particolare attenzione ai temi di interesse quali il terrorismo, le stragi, la criminalità organizzata, la P2 e la massoneria, il ruolo dei servizi segreti, il neofascismo, nonché la storia del Pci e del movimento partigiano. Il patrimonio archivistico e librario è costituito da quello personale dell’ex parlamentare del Pci Sergio Flamigni, da altri donati da privati, come un nucleo di libri su Aldo Moro, regalati dalla famiglia dello statista. Nella sede di piazza Bartolomeo Romano è presente anche una ricca documentazione stampa e audiovisiva.

