Colori e libertà sul Muro che divideva il mondo

La città che non dorme mai, dell’arte diffusa, della multiculturalità. Così potrei definire quello che si respira nelle strade, nelle piazze, nei cortili e sui muri di Berlino.

Basta scendere da qualsiasi stazione della metro per ritrovarsi davanti a opere architettoniche o murales di writers internazionali. Di fatti Berlino è riconosciuta come il più grande hub culturale e artistico d’Europa, la città ha assunto questo ruolo dopo la caduta del muro diventando una meta importante per molti pittori e scultori da tutto il mondo. Ciò che rimane del muro di Berlino è diventato una tavolozza bianca, che nel corso degli anni è stata riempita di opere e graffiti, diventando cornice dello sfogo e dell’arte trasgressiva di alcuni tra i più importanti artisti contemporanei. Le opere hanno spesso una connotazione politica e sociale, elemento riscontrabile in tutta la metropoli, caratterizzata da una tormentata e complicata storia politica. Ciò che infatti accomuna le opere della East side gallery è una ricerca di libertà individuale ed espressiva, che si traduce in una forte critica a tutti i modelli che reprimono i diritti e le libertà dei popoli. 

Lungo la East side Gallery
Lungo la East side Gallery

Possiamo cogliere la differenza sostanziale tra la parte est e ovest della città  nell’architettura, un punto strategico per ammirare queste due anime del luogo è il Parlamento. La cupola del Reichstag è in vetro, studiata per vedere dall’alto le differenze di queste due parti. Da un lato mastodontici condomini e strade in stile sovietico, dall’altro un’ Europa molto più vicina a quella che conosciamo noi, meno affascinante ma molto più attrattiva.

Potsdamer Platz è la principale piazza di Berlino ovest dove regnano centri commerciali ed uffici, in quella che pare ricordare la Wall Street europea. Tant’è che si trova vicino alla zona finanziaria della città, ricca di grattacieli ed edifici specchiati, come ad esempio la famosa Franzosische Strasse, una delle strade più iconiche e moderne della parte Ovest. 

Passeggiando per Mitte.
Passeggiando per Mitte.

Spostandosi di poco, ci imbattiamo nella zona dello Zoo che è casa di più di 20mila animali e 1500 specie. Strada fiancheggiata da uno dei tanti parchi della metropoli, che rendono la città più verde ed ecologica. Per Berlino e la Germania la sostenibilità è un fattore cruciale, non lo si nota solo dalla gestione dei rifiuti, dei ricicli o dalla pulizia delle strade, ma soprattutto dall’utilizzo intelligente di biciclette e dai molteplici parchi all’interno della città.

Un altro simbolo di efficienza è la scelta di affiancare a qualsiasi strada piste ciclabili. I turisti e i cittadini di Berlino sono incentivati a prendere i mezzi pubblici, data la loro comodità o a spostarsi in bici o altri mezzi a consumo zero. 

La cultura del riciclo e dell’upcycling, così come il recupero degli spazi abbandonati con lo scopo di dargli un valore diverso, è estremamente diffusa: discoteche che prima erano impianti di piscine e spa; magazzini industriali dimenticati che diventano mercati di frutta e verdura; o librerie restaurate in caffè stravaganti.

Urban Nation Gallery, il bagno
Urban Nation Gallery, il bagno

Berlino è la città che non si ferma mai, dal giovedì sera al lunedì mattina quelle strade che di giorno sono piene di famiglie e turisti che passeggiano, di notte si illuminano e le discoteche ospita i più diversii amanti della Tekno; può capitare infatti di vedere il CEO di un’importante azienda con un giovane “emo”. E in questa parte della Germania che dopo la riunificazione il genere “techno” è diventato di casa, un genere trasgressivo e distopico, che dopo essere nato negli USA, è diventato un vero e proprio tratto caratteristico unico di Berlino, proprio per il suo slancio provocatorio e contro tendenza. Ogni giorno la città è visitata da migliaia di turisti in arrivo per godersi i migliori dj d’ Europa, ed i club che hanno fatto la storia di questo genere musicale.

All'interno di un locale di musica Tekno
All’interno di un locale di musica Tekno

Quando dico che Berlino è una città per tutti, non parlo solo a livello di convivenza tra diverse culture e religioni, ma anche a livello generazionale. La capitale offre numerosi musei e parchi perfetti per famiglie ed adulti. Percorsi storici ed installazioni si trovano in tutte le vie, e come ti giri, qualcosa di interessante ti salta all’occhio. Ma non solo, la vita notturna la rende una meta giovanile impeccabile, che non si limita al versante mondano o dei club, ma anche ai quartieri caratteristici, come Kreuzberg, il “villaggio punk”, dove migliaia di giovani tedeschi e turisti si ritrovano ogni sera. In questo quartiere si respira la vera natura sregolata della città, diversa però dalle situazioni caotiche delle discoteche. Pub, musica dal vivo, locali caratteristici e graffiti sparsi in tutto il cammino, sono solo uno sguardo di un quartiere storico come Kreuzberg. In passato fu una zona industriale che venne solo successivamente riadattata a residenziale, ma con la costruzione del muro nel ‘61 divenne un quartiere di frontiera che vide un profondo spopolamento. E’ qui che nacque la Kreutzberg che conosciamo oggi, ai cittadini tedeschi subentrarono immigrati turchi e dagli anni 70 divenne il centro della protesta sociale e della nuova cultura punk alternativa, oggi principale motivo di attrazione.

Locali nella zona di Kreutzberg
Locali nella zona di Kreutzberg

In conclusione il fascino di questa capitale europeo è infinito, i suoi limiti a livello di clima vengono sostituiti da una fervenza artistica e culturale che non ha eguali.

Tutta Berlino è centro, o per lo meno tutte le zone che ho visitato avevano qualcosa di attrattivo da offrire tra punti di ritrovo per giovani, musei, locali, ristoranti, negozi. Lo si respira dalla modernità della città, dalle sue nature contrapposte e dall’alto livello di integrazione culturale. Il fascino suggestivo di opere monumentali che siamo abituati a vedere come antiche, vecchie, rovinate dal tempo, invece risultano nuove, pulite, talvolta “finte”, poichè ricostruite dalle ceneri di una città rasa al suolo ottanta anni fa.