Si è conclusa ieri la X edizione della Festa del Cinema di Roma. Nel complesso un po’ deludente rispetto alle ultime edizioni, ma come si sa quest’ultima, con direttore artistico Antonio Monda, è stata di transizione, arrivando dopo la direzione di Marco Muller per 3 edizioni (dal 2012 al 2014) e prima di un assestamento più definitivo. Nel complesso dunque, questa Festa è stata un po’ deludente, risentendo la mancanza di film-capolavoro. Di seguito riporto la mia pagella personale con voto e aggettivo per ogni film (19), accompagnati da trailer e/o recensione.
In ordine di visione:
Truth (James Vanderbilt): Frenetico, 7.
The whispering star (Sion Sono): Poetico, 7.
Room (Lenny Abrahamson): Liberatorio, 7 ½.
Freeheld (Peter Sollett): Didascalico, 5.
Mistress America (Noah Baumbach): Nevrotico, 8.
The Walk (Robert Zemeckis): Adrenalinico, 8 ½.
Junun (Paul Thomas Anderson): Monotono, 5.
Hitchcock/Truffaut (Kent Jones): Affascinante, 8.
Little bird (Vladimir Beck): Stagnante, 3.
The confessions of Thomas Quick (Brian Hill): Ossessivo, 5.
The end of the tour (James Ponsoldt): Sciatto, 5 ½.
Fargo (Randall Einhorn): Assurdo, 9.
Carol (Todd Haynes): Stantìo, 5 ½.
Girls lost (Alexandra-Therese Keining): Androgino, 5.
Experimenter (Michael Almereyda): Manipolatore, 6 ½.
Alaska (Claudio Cupellini): Sconclusionato, 4 ½.
Microbe & Gasoline (Michel Gondry): Itinerante, 6.
Legend (Brian Helgeland): Trasgressivo, 6.
Il piccolo principe (Mark Osborne): Memorabile, 7 ½.