Con “Barbie” e “Oppenheimer” boom nelle sale cinematografiche

Cosa succede se prendi una bomba atomica e la metti insieme alla bambola più famosa di sempre? Be’ possiamo immaginarlo, ma non provarci!

Se invece prendi due film che parlano di questo e decidi di farli uscire nelle sale lo stesso giorno, quello che ottieni è uno dei più grandi fenomeni mediatici che Internet abbia visto negli ultimi tempi, e da cui  è persino nato un neologismo per descrivere questa contrapposizione stilistica: Barbenheimer.

Da una parte Barbie: rosa, ironica, bellissima, ancora rosa e tanto tanto discussa, dall’altra Oppenheimer con i suoi spezzoni in bianco e nero, a narrare la lotta interna di un uomo che paga il prezzo della sua più grande invenzione.

Il fenomeno però va precisato che nasce ancor prima dell’uscita dei film ( nel nostro paese non è avvenuta contemporaneamente come negli Stati Uniti e nella maggior parte del mondo) bensì già dall’annuncio delle due pellicole. Così fin da subito la contrapposizione, tanto tematica quanto stilistica, ha dato via libera a migliaia di meme, che da una parte giocano sugli improbabili parallelismi tra il film di Greta Gerwig e quello di Christopher Nolan, e dall’altra ironizzano su tutti quegli aspetti della vita che hanno un lato più “colorato” e divertente e uno più “scuro” e serioso. E ci insegnano che, forse, il bello è proprio questo.

Se n’è parlato così tanto che probabilmente i reparti marketing della Warner Bros. e della Universal avrebbero potuto risparmiare qualcosa sul budget cavalcando l’onda della popolarità, e invece no. Infatti, se a luglio non avevate ancora idea di dove andare a prendere un po’ di sole, c’è chi invece ha soggiornato nella Villa dei Sogni di Barbie, sulla costa di Malibù, dopo che AirBnB, per promuovere l’uscita del film, ha permesso di passare la notte tra il 21 e il 22 luglio nell’iconica casa rosa, gratuitamente, a chi si fosse aggiudicato i posti.

La campagna per Oppenheimer, invece, non è stata altrettanto dispendiosa e prorompente. Il cast stellare e la stessa attesa per un nuovo film di Nolan, per la prima volta prodotto da Universal, a seguito della rottura tra il regista e la Warner avvenuta dopo l’uscita di Tenet, sono bastati a far parlare della pellicola.

Tornando all’argomento meme, naturalmente non è passata inosservata la scelta del casting per l’attore che avrebbe interpretato il Ken di Barbie: Ryan Gosling. Una delle celebrità più apprezzate sui social network, i cui personaggi, molto spesso nell’ultimo anno, sono stati associati alla figura del lupo solitario, grazie anche alla sua espressività inconfondibile trasmessa in questi ruoli. Nello specifico si sta parlando di un trend associato molto all’enigmatica e discussa figura di Andrew Tate (ex pugile, oggi milionario “guru” dei social), che con la sua popolarità ha diffuso il termine “sigma”, al quale fanno riferimento tutti quegli uomini soli o solitari che si sentono costruiti da zero e con la tendenza, almeno apparente, a distaccarsi dalla massa. 

Il fenomeno Barbenheimer, quindi, è stato il meme che ha caratterizzato l’estate del 2023, ma l’enorme successo riscontrato dai due film, ancor prima della loro uscita ufficiale nelle sale di tutto il mondo, va oltre un temporale trend social.  Barbie ad oggi ha superato il miliardo di dollari di incassi, diventando uno dei successi più grandi di sempre. A darne conferma è l’ultimo traguardo raggiunto dal film della Gerwig: superati i 20 milioni di incassi al quinto weekend di programmazione (ovvero a distanza di più di un mese dalla sua uscita), solo dieci film ci sono riusciti nella storia del cinema. Oppenheimer seppur a livello di cifre ha riscontrato meno successo del suo “rivale”, non è assolutamente da meno, sono più di 700 milioni gli incassi, con i suoi 2 milioni di euro all’uscita in Italia, Oppenheimer diventa il miglior debutto italiano di sempre per Nolan.

Circa un anno fa uscivano i trailer di due pellicole, che per lo meno da un punto di vista estetico e tematico, sembravano appartenere a due realtà differenti. Greta Gerwig, dopo aver iniziato la sua carriera come attrice, debutta come regista nel 2017 con Lady Bird, vincendo il Golden Globe come miglior film commedia o musicale. Anche nel 2019, con il suo secondo film Piccole Donne, riscuote molto successo e la sua terza candidatura agli Oscar. Con Barbie porta in vetrina mondiale l’omonimo ed iconico giocattolo della Mattel con le sue forti tonalità rosa e si presenta come una commedia pop di stampo femminista. 

Christopher Nolan racconta invece la storia, secondo il suo parere, del personaggio, nel bene e nel male,  più importante degli ultimi due secoli -se non il più rivoluzionario dell’intera storia umana- colui che ha inaugurato il periodo post-nucleare che ci accompagna fino ad oggi. Il regista e sceneggiatore britannico è ormai diventato una garanzia e un portavoce del cinema contemporaneo, tra i più apprezzati dalla critica e dal pubblico è autore di film di un certo calibro come la trilogia di Batman, Dunkirk, Interstellar, Inception, Memento, The prestige, Insomnia e Tenet. Per i cinefili un film come Oppenheimer con un cast d’eccezione non poteva di certo passare inosservato: Robert Downey Jr. noto specialmente per il ruolo in Iron Man, Emily Blunt (candidata a diversi Golden Globe e vincitrice come miglior attrice non protagonista nel 2007), il premio Oscar Rami Malek (protagonista della celebre serie Mr Robot), il premio Oscar Matt Damon e l’emergente Florence Pugh (Lady Macbeth, Midsommar, Piccole Donne) affiancano Cillian Murphy nel suo ruolo da protagonista. L’attore irlandese che negli ultimi anni ha acquisito gran parte della sua fama grazie alla serie tv Peaky Blinders, è anche, insieme a Michael Cane, il più coinvolto nei progetti di Nolan (ben 6 collaborazioni); e lo speciale rapporto tra i due vede proprio in Oppenheimer la sua consacrazione definitiva -primo film dalla regia “nolaniana” ad avere Cillian come protagonista. 

A creare un ulteriore alone di hype intorno al film sono state le parole di Matt Damon che ha definito la performance di Murphy come “una delle migliori che abbia mai visto”, o la recente intervista di R. Downey Jr a WIRED che ha definito l’ultimo film di Nolan “il culmine della sua vita lavorativa, un vero capolavoro”. 

Margot Robbie e Ryan Gosling, ovvero Barbie e Ken nella pellicola diretta dalla Gerwig,  nel giro degli ultimi anni sono certamente diventati sex symbols e fan favourites, l’attrice australiana è tra le più richieste ad Hollywood: tra i suoi ruoli più celebri abbiamo Naomi in The Wolf of the Wall Street, Harley Quinn in Suicide Squad, Sharon Tate in C’era una volta ad Hollywood e la candidatura come miglior attrice protagonista in Tonya (2017). Ryan Gosling al di là dell’immagine di sigma che gli viene associato per film come Drive (2011) e Blade Runner 2049 (2017) è molto più di questo; stiamo parlando di un attore estremamente versatile in grado di interpretare cupi ed enigmatici personaggi come Luke in Come un Tuono (2012), personaggi più sfacciati e vivaci come Jacob Palmer in Crazy, Stupid, Love (2011) fino a farci appassionare di storie d’amore strappalacrime come quella di La La Land (2016).

Quindi, anche se alla fine non abbiamo fatto esplodere una bambola con una bomba, abbiamo ormai la certezza che questi due film la loro esplosione ce l’abbiano avuta. Ora l’unica domanda che resta è se reggeranno il peso del tempo e saranno in grado di diventare dei veri e propri cult.

di Renè Pontrelli e Claudio Troiani