Quest’anno Google compie 25 anni, in occasione di questo anniversario riviviamo la storia di questa grande multinazionale. Tutto cominciò con un problema che condusse a un algoritmo, Sergey Brin, un imprenditore russo, si mise a lavorare con formule matematiche e per poi arrivare a un algoritmo con il quale nel 1998 venne lanciata una società chiamata Google. Lo scopo di questa azienda era quello di organizzare le informazioni di tutto il mondo e renderle universalmente accessibili e utili.
Il successo del motore di ricerca ha portato a una rapida crescita finanziaria dell’azienda, dando a Google la capacità di promuovere innovazioni che hanno profondamente cambiato l’intero mondo online: nei suoi primi 10 anni, infatti, ha partorito Google news, Gmail, Google Maps e Google Chrome. Nel 2015 il motore di ricerca è diventato la principale società di Alphabet, oltre a questo un passo importante è stata l’acquisizione di Android nel 2005 e di YouTube nell’anno successivo.
Di fatto, nei suoi 25 anni di storia, Google ha ricevuto molta attenzione dagli studiosi, per via dei suoi articoli scientifici che nel corso degli anni sono aumentati sempre più, tanto che oggi ammontano a decine di migliaia.
Alcune ricerche considerano quella di Google la più vasta storia della tecnologia e dei motori di ricerca. Tutti riconoscono il ruolo centrale di AdWords, il sistema pubblicitario della piattaforma che permette di inserire spazi pubblicitari all’interno delle pagine di ricerca.
Google ha continuato a crescere acquisendo altre società, di pari passo anche gli influencer hanno acquisito potere online.
La sua continua espansione trova una conferma nel 2005 quando ottiene in proprietà Android, il sistema operativo che oggi detiene una quota di circa il 75% del mercato globale della telefonia mobile e che quando era nato nel 2003, si era prefissato come obiettivo di migliorare le fotocamere digitali.
A questa lunga lista nel 2014 si aggiunge anche DeepMind, una sistema che opera nell’intelligenza artificiale; I.A. che viene utilizzata dall’azienda digitale statunitense in molti altri dei suoi prodotti come rilevamento delle frodi, ricerche di immagini, riconoscimento vocale, traduzione e Google View.
Un altro strumento di questo colosso delle multinazionale è Google Traslate, lanciato nel 2006, che adotta una metodologia di traduzione basata sulla statistica per la quale mette in campo le proprie risorse di I.A. D’altra parte Google Earth, nato inizialmente in modo indipendente, è un’applicazione di mappatura o meglio un sistema informativo geografico, che consente alle persone di interagire con le informazioni sulla posizione.
Inoltre, c’è Google Scholar che tratta di pubblicazioni di riviste accademiche e professionali; la sua efficacia sta nel trovare informazioni che altrimenti rischierebbero di sfuggire.
Secondo gli studiosi, oltre a discutere dei vari servizi che offre il motore di ricerca bisogna affrontare anche problematiche importanti come la privacy. Molti hanno espresso preoccupazioni legate appunto al trattamento dei dati personali, vale a dire a quanto Google apprende dai suoi utenti. Proprio perché In nome di un servizio migliore, il motore di ricerca chiede di continuo più dati per conservarli a scopi pubblicitari. Il «diritto all’oblio», sostenuto dalla Corte di giustizia europea, obbliga Google, così come altri motori di ricerca, a cancellare i collegamenti a nomi di persone nelle circostanze in cui ne viene danneggiata la reputazione.
Tra i ricercatori della comunicazione Google sono emerse preoccupazioni in merito all’etica della correzione ossia l’obbligo di rettificare le informazioni false per evitare che queste rafforzino pregiudizi, inducano le persone a desiderare o acquistare cose malsane, o addirittura a negare la diversità culturale influenzando il modo in cui la gente pensa (diritti umani, uguaglianza di genere e rappresentanza democratica).
Non sorprende che l’esplosione di Google e dei suoi prodotti abbia avuto un impatto anche nella ricerca sulla comunicazione, riguardo questo argomento alcuni studiosi del settore pubblicitario hanno notato come questo nuovo modello abbia letteralmente reinventato la pubblicità. Tutti infatti concordano che Google abbia trasformato diversi aspetti della comunicazione quotidiana, tra cui il giornalismo, l’istruzione e la politica.
In quanto enorme patrimonio di notizie -Google News- ha allontanato i lettori dalla tradizionale lettura cartacea. Abbiamo visto come nel tempo Google ha influito sulla politica, per quanto cerchi di rimanere neutrale; politici e i loro partiti hanno spostato la loro comunicazione nel mondo online, il che la rende agevolmente individuabile nelle ricerche e misurabile con i dati di Google Trends. Tuttavia, la facilità di distribuzione delle informazioni ha portato anche a un aumento della diffusione di “fake news” e della invadente propaganda politica.
Maria Anna Catera