Alle prese con la fine del mondo.
Nell’anno 3025 il pianeta fu sconvolto da numerose catastrofi dovute all’improvvisa esplosione della luna. Freddo, venti e terremoti avevano sfiancato la resistenza umana. Quanto restava era stato spazzato via dall’acqua. Solo un piccolo gruppo di esseri umani era sopravvissuto, grazie ai substrati rocciosi in America centrale, nello stato una volta chiamato Salvador. L’ultimo brandello della specie umana si era rifugiato nelle profondità della Terra al riparo dalla devastazione.
Cadis era uno dei sopravvissuti e si occupava dei macchinari di filtraggio e depurazione delle acque raccolte dai robot sentinella che scavavano incessantemente alla ricerca di nuove falde. Insieme al suo amico Frand, Cadis era convinto ci fosse la possibilità di riemergere in superficie e raggiungere via mare l’ultimo centro di navigazione spaziale rimasto operativo in Messico e, da lì, utilizzare una navetta vettura per raggiungere l’avamposto sulla luna maggiore di Giove, dove pochi fortunati erano riusciti a mettersi in salvo. I due coinvolsero altri amici ed amiche per affrontare il pericoloso viaggio che, sfruttando la velocità e la conoscenza memorizzata dei percorsi da parte dei robot sentinella, li avrebbe condotti alla base di lancio di una delle ultime navi scialuppe. Con abilità e coraggio riuscirono ad arrivare appena in tempo, conquistandosi infine un posto sulla navetta “Waltz” in direzione Giove.