Durante la 5ª guerra tra le Planinchigia, ovvero gli elfi dei boschi e delle foreste, e gli elfi oscuri, Zivata, l’elfa oscura, durante il tentativo di saccheggiare il luogo dove vivevano le Planinchigia, si imbatté in un involucro di stoffa che conteneva al suo interno una bambina delle Planinchigia. All’inizio pensò di ucciderla ma dopo pensò che le sarebbe potuta tornare utile in futuro e la prese con sé. La guerra era finita con la vittoria delle Planinchigia ma c’erano state molte morti e una delle loro figlie era stata rapita. Zivatra e i suoi compagni erano elfi oscuri della Maschera. Indossavano una maschera che aveva le sembianze e i tratti del volto della loro divinità. A Zivatra venne in mente un piano malefico. Non aveva digerito la sconfitta contro le Planinchigia. Voleva vendicarsi per la disfatta subita. Giurò che la prossima volta gliel’avrebbe fatta pagare a quegli elfi dei boschi. Però Zivatra era troppo vecchia, non era potente come un tempo. Così pensò di allevare e far crescere la bambina delle Planinchigia come un elfo oscuro e utilizzare il corpo della bambina che sarebbe diventato adulto come contenitore per riottenere la giovinezza, poi aspettare per il prossimo contenitore e infine così ottenere l’immortalità. Zivatra ebbe in mente anche di consultare il libro segreto delle arti oscure che conteneva informazioni importanti su come uccidere una Planinchingia con una misteriosa arma. Zivatra la prima volta che vide la piccola delle Planinchingia notò che la bambina teneva con il suo braccino una collana con una targhetta dorata su cui c’era scritto qualcosa che non capì, però pensò di prendere quella collana e tenersela e decise che quando la piccola delle Planinchigia sarebbe cresciuta le avrebbe mostrato tale collana. Zivatra decise di chiamare la bambina Eltalia e la crebbe nella sua dimora sotterranea, sotto la superficie, immersa nell’oscurità. La dimora di Zivatra era priva di qualsiasi specchio e di qualsiasi tipo di finestra, era molto austera. Tutti gli elfi scuri vivono nel sottosuolo e in abitazioni del genere. Eltalia crebbe e Zivatra le insegnò l’elfico oscuro e le disse che era rischioso uscire di giorno per loro, normalmente. Gli elfi oscuri sono deboli alla luce solare, ma non a quella artificiale. Le spiegò che se avrebbe voluto uscire di giorno avrebbe dovuto coprirsi per bene dalla testa ai piedi. Un giorno Eltalia, all’età di otto anni, si interessò per la prima volta al suo aspetto fisico. Notò che il colore della sua pelle era diverso e così chiese spiegazioni a Zivatra che le raccontò che lei era speciale. La madre di Eltalia era la regina degli Elfi oscuri. Partorì e morì subito dopo. Per questo motivo suo padre la ripudiò e Zivatra che in quel momento era alle dirette dipendenze dei due sovrani, decise di prendere con sé la piccola e così fu esiliata dal regno oscuro. Naturalmente la piccola Planinchigia credette alla menzogna. Un giorno di nascosto, di notte, essendosi informata prima attraverso i libri di Zivatra, Eltalia andò a cercare suo padre e raggiunse il palazzo dove dimorava, ma non riuscì a entrare perché era necessario l’invito del sovrano stesso. Eltalia se ne andò scontenta. All’età di vent’anni Eltalia ricevette da Zivatra la collana con la targhetta dorata. Inizialmente osservò la collana sbigottita poi guardò meglio e sulla targhetta vide incisa la scritta “Fronza Verde”. Eltalia chiese cosa significasse quella scritta. Zivatra rispose che era scritto in elfico scuro antico e che significava “L’oscurità sopra la Luce”. Eltalia pronunciò una prima volta quasi sussurrando e poi una seconda volta con un tono della voce più alto, ciò che era inciso sulla targhetta. Si chiese perché ciò che aveva pronunciato non avesse lo stesso effetto di quando parlava normalmente con Zivatra. L’elfico oscuro riempiva e corrodeva il cuore d’odio e rabbia. Chi lo parlava tendeva all’aggressività. Questa volta Eltalia non provò quelle sensazioni ma anzi provò, per un istante, un lieve tepore. Le sembrò familiare…
Un giorno Zivatra ricevette un invito dal sovrano scuro. Il sovrano volle dare ancora una possibilità a Zivatra. Il sovrano era malato e per potersi curare aveva bisogno di una delle pozioni di Zivatra. Lei era esperta ma questa volta per curare il male del sovrano aveva bisogno di una delle pozioni d’erba delle Planinchigia. Incaricò Eltalia di andare a prendere l’intruglio speciale senza spiegarle il perché. Zivatra spiegò a Eltalia il piano per potersi infiltrare nel luogo dove le Planinchigia tenevano l’intruglio speciale. Eltalia doveva infilarsi quando le Planinchigia che difendevano erano in perlustrazioni attorno al perimetro del loro regno. Eltalia doveva uscire di giorno. Per questo si coprì con un grosso cappotto con cappuccio e poi indossò la maschera. Sfortunatamente quel giorno in cui Eltalia avrebbe dovuto infiltrarsi, una delle Planinchigia si scordò una cosa nel luogo dove era stato posto l’intruglio speciale che serviva a Zivatra per poter curare il suo sovrano oscuro. Eltalia e la Planinchigia si scontrarono. Alla fine Eltalia vinse lo scontro. Eltalia aveva ricevuto l’arma da Zivatra poco prima di partire per l’infiltrazione. La Planinchigia era in fin di vita, ormai le mancava poco. Eltalia prima di andarsene con l’intruglio medico si avvicinò al corpo della Planinchigia. Eltalia voleva darle il colpo di grazia per non farla soffrire. Si sbottonò il cappotto faceva molto caldo lì. La Planinchigia vide che Eltalia aveva appesa intorno al collo la collana con la targhetta che Zivatra le aveva riconsegnato a vent’anni. La Planinchigia cominciò a parlare in elfico oscuro, lo sapeva parlare perché lo aveva studiato sui libri segreti dei boschi. La Planinchigia disse a Eltalia che quello che c’era scritto sulla targhetta era il nome di Eltalia datole da lei e che quella collana era un suo regalo. La Planinchigia morì. Eltalia il cui nome era Fronza verde aveva capito! Aveva ucciso la sua vera madre. Si accasciò in terra e cominciò a piangere. Allora prese la decisione di farla finita. Si uccise con l’arma che le aveva dato Zivatra.