La Speranza

Peggy era solita passare il pomeriggio nella sala di vetro che affaccia sul grande giardino della casa padronale. Passava molto tempo a contemplare la natura e a coglierne i suoi cambiamenti, a volte impercettibili, dovuti al passare del tempo (giorno notte, alba, tramonto) ma anche alle variazioni atmosferiche. Nel primo pomeriggio del 26 agosto 1900 Peggy, mentre dipingeva un quadro che rappresentava i colori della calda estate, vide in lontananza una sorta di nuvola nera. Era molto particolare perché stranamente era disposta in verticale e non in orizzontale. Rimase stupita per almeno un paio di minuti cercando di capire cosa fosse quella nuvola che lentamente si avvicinava e che sembrava portare via tutto quello che trovava lungo il suo cammino. Dopo qualche minuto, vedendo la nuvola sempre più vicina, scappò via di corsa facendo cadere a terra la tela, ma anche i colori che formarono su di essa delle macchie grandi rosse e blu, che Peggy scambiò per nuvole giganti dall’aspetto minaccioso come se volessero inghiottire il mondo intero. Stremata ed impaurita si rifugiò all’interno della casa e si rannicchiò vicino al camino, chiuse gli occhi ed aspettò. Dopo 10 interminabili minuti, aprì gli occhi. Vide la casa intatta come era in precedenza mentre dalla finestra scorgeva alcuni alberi centenari caduti a terra. Peggy si sentì molto fortunata anche se era triste per l’evento altamente distruttivo che solo decine e decine di anni più tardi i meteorologi chiamarono “tornado”.