Fondatore dell’associazione Hole in The Wall Gang Camp, attiva in tutto il mondo, con l’obiettivo di regalare vacanze a contatto con la natura ai bambini malati
Paul Leonard Newman, nato a Shaker Heights il 26 gennaio 1925, è stato vincitore di ben tre premi Oscar: nel 1986 ha ricevuto l’Oscar alla carriera; nel 1987 come miglior attore protagonista ne Il colore dei soldi; nel 1994 l’Oscar umanitario Jean Hersholt. Inoltre ha vinto sette Golden Globe, tra cui quello come miglior regista con La prima volta di Jennifer, nel 1969, e come miglior attore nella miniserie Empire falls – Le cascate del cuore, nel 2006. Fino ad aggiudicarsi una stella nella Hollywood Walk of Fame.
Paul Newman non era solo un attore, nella sua vita ha fatto molta beneficenza, a partire da quando, nel 1982, con Aaron Edward Hotchner, fondò la Newman’s Own, un’azienda alimentare che produceva cibi biologici, i cui ricavi venivano utilizzati per scopi umanitari ed educativi. Vi starete chiedendo cosa c’entri tutto questo con l’infanzia. Ebbene, eccovi accontentati: nel 1988, Newman fondò l’associazione Hole in The Wall Gang Camp, un network tuttora attivo in tutto il mondo, con l’obiettivo di creare terapie creative per i bambini gravemente malati in America, Asia, Africa ed Europa. La sede che ci riguarda più da vicino si trova proprio in Italia, a Limestre, in provincia di Pistoia, si tratta di Dynamo Camp, una vera e propria oasi, dove i bambini affetti da gravi patologie hanno la possibilità di trascorrere delle vacanze gratuitamente. Lo scopo dell’associazione Hole in The Wall Gang Camp è quello di regalare ai bambini malati un ambiente protetto, dove socializzare e affrontare meglio la vita. In un report, dedicatogli dall’università di Yale, sono state pubblicate le statistiche, i cui numeri parlano chiaro: il 78% dei genitori aveva avuto un aumento nella sicurezza percepita del figlio, il 76% nell’indipendenza e il 79% nella curiosità di provare nuove esperienze.
In tutto, sono state accolte 60.000 persone, tra bambini e familiari, e in una struttura lungo il fiume Giordano si è raggiunto un traguardo davvero memorabile, ovvero i bambini israeliani e palestinesi con patologie, vengono ricoverati insieme, condividendo l’esperienza della malattia.
In una intervista pubblicata il 3 maggio 2006 su La Repubblica, alla domanda «Lei dà molto. Che dono riceve in cambio?», Newman rispondeva: «Quando un bambino alto ottanta centimetri mi prende la mano tra le sue e mi ringrazia per quei pochi giorni di felicità che ha trascorso, mi offre il regalo più bello che mi sia mai capitato di ricevere. Mi basterebbe fosse successo una volta sola e sarei ugualmente felice». In un’altra intervista alla domanda: «Ogni volta è un’emozione?» segue una risposta toccante: «Sempre. Tante volte c’è qualcuno o qualcosa che mi fa piangere. Lì ogni giorno è lunghissimo, faticosissimo, ma il cerchio dei benefattori, che sono ormai 16.000, e dei volontari, si allarga sempre più. Ci sono ragazzi che sono guariti, sono diventati medici e sono tornati nei camp per occuparsi di chi ha preso il loro posto».
Il brutto destino gli fa scoprire il 31 luglio 2008 di avere un cancro ai polmoni, Newman morirà a Westport il 26 settembre dello stesso anno. Per il mondo è una grande perdita, ma la Hole in The Wall Gang Camp e tutti i suoi bellissimi film non lo faranno morire mai, e se qualcuno volesse fare una donazione all’associazione benefica, ecco il link: https://www.holeinthewallgang.org/