InGalera, a cena nel carcere di Bollate

Bollate, in provincia di Milano, è una delle carceri più virtuose d’Europa poiché il tasso di recidiva è sotto il 20%, ci sono 1.130 detenuti e un ristorante che come vedremo è una vera novità, infatti è un progetto – pilota di rieducazione. Si chiama “InGalera” e funziona  da un anno e mezzo, da quando il food manager Massimo Sestito Maitrè e lo chef Ivan Manzo lo hanno aperto dando un’opportunità a 90 persone che loro amano chiamare tutti “professionisti”. I detenuti in questione godono del regime vigilato di carcere quindi possono lavorare (art. 21 O.p.) e ce la mettono tutta, dice lo chef: “il merito è tutto loro”. 

In esso troviamo vari tipi di professionisti come camerieri di sala, aiuto cuoco, lavapiatti. Un esempio di pasto servito nel ristorante è l’antipasto a base di tentacoli di piovra croccante, risottino ai finferli e carrè di vitello, annaffiato da vino pregiato.

Il riscontro dei clienti sembra molto positivo, basta dare un’occhiata a Trip Advisor per rendersi conto delle tante “stelle” che i clienti hanno lasciato al ristorante dopo averlo visitato.

I due manager che lo hanno messo in piedi lavorano in collaborazione con la cooperativa sociale “Abc La Sapienza in tavola” che ha trovato come partner ideale la dirigenza del carcere di Bollate. L’investimento per iniziare l’attività è stato interamente sostenuto dalla Fondazione Cariplo, Fondazione Peppino Vismara e PwC Italia, realtà pronte a scommettere su questo tipo di formula del ristorante sociale.

Alcuni dei candidati per entrare nel ristorante hanno ancora degli anni di pena da scontare ma il requisito fondamentale è quello di non essere dipendenti da alcool, droga e psicofarmaci. Lo stipendio è tra i 600 e i 1.200 euro mensili. “L’obiettivo – spiega Silvia Polleri, responsabile del progetto – è insegnare loro un mestiere o poterlo continuare a farlo se venivano da questo settore prima della detenzione. Inoltre vogliamo creare un ponte con il mondo esterno, vogliamo che la società tocchi con mano che i detenuti non sono extraterrestri”. Il “Gambero Rosso” ne ha parlato moltissimo di questa realtà dandole grande spazio. Fortunatamente la storia non è ancora finita e chissà quale altre prelibatezze ci offrirà questa  novità che solo noi abbiamo sperimentato.

Sito internet www.InGalera.it  Pagina facebook: @Ristorante InGalera.it

InGalera | Milano | via Cristina Belgioioso 120 | chiuso la domenica | Per prenotare tel. 334 3081189

 

Foto dal sito www.ingalera.it