A Roma la Pop Art di Andy Warhol

Foto Francesca Ruggieri

Ha aperto dal 21 ottobre, al Museo storico della Fanteria in piazza Santa Croce in Gerusalemme, la mostra monografica dedicata al maestro della Pop Art internazionale Andy Warhol. Con oltre 250 opere, l’esposizione dal titolo Andy Warhol- Universo Warhol,  curata dal celebre critico d’arte Achille Bonito Oliva, ripercorre la carriera artistica del genio creativo della POP ART. Il percorso espositivo si articola in grandi aree tematiche, partendo dagli esordi come grafico con le sperimentazioni dei ritratti delle famose rock star degli anni Quaranta e Cinquanta, passando alle preziose serigrafie delle icone del mondo dello spettacolo, alle porcellane con oro zecchino, alle polaroid dove compaiono celebrità di spicco, fino ad arrivare ai lavori più recenti, come le immagini dedicate alla rivista Interview. La mostra rappresenta una full immersion nel mondo artistico del re della Pop Art. 

Foto Francesca Ruggieri
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Gli organizzatori hanno voluto portare in esposizione l’universo di Andy Warhol, tra prestiti e collezioni private, che racchiudono, come dice l’esplicativo titolo della mostra, l’intero suo mondo.
Della sua produzione artistica più nota, l’esposizione ospita oltre 70 serigrafie di cui 24 After Andy Warhol: le seriali Campbell’s Soup, Marilyn Monroe (con un collage da 12, del 1985, Sonnabend Collection), Electric Chairs, Mao, Flowers (in particolare la serie di vasi da fiori), Fish, Gems e Halston cui si aggiungono anche la serie dedicata alle amate favole di Hans Christian Andersen e quelle del libro Cats, raffiguranti appunto i gatti, altra grande passione dell’artista. L’esposizione accoglie, poi, 24 porcellane Rosenthal bianche, dipinte in color oro, e firmate dal pittore americano. Si segnala anche A Gold Book (1957), libro d’artista dalle pagine dorate, contenente 20 litografie offset con illustrazioni per il Natale, anche questo molto amato da Andy. 

Foto Francesca Ruggieri
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Interessante, inoltre, la curatela di Red Ronnie per la sezione dedicata alla musica, che sottolinea lo stretto rapporto tra Warhol e l’industria discografica, ma anche con gli stessi artisti della scena Pop, Rock e Jazz. In questa parte dell’esposizione il visitatore avrà la possibilità di ammirare da vicino tutti i 60 vinili originali con copertine di Andy Warhol entrate nel mito contemporaneo. Tra le altre quella di Sticky Fingers dei Rolling Stones e quella dell’album debutto dei Velvet Underground & Nico, con la banana sbucciabile. Di questo disco, Warhol fu anche produttore, e ospitò nel suo laboratorio Silver Factory le prove della band di Lou Reed. Della stravagante e luccicante Silver Factory di Manhattan l’esposizione romana propone una riproduzione in scala reale. Non mancano anche quelle della nota cantante Loredana Bertè. 

Foto Francesca Ruggieri
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Ampio lo spazio dedicato anche alla passione di Andy Warhol per la fotografia e a quella dell’attività editoriale con la fondazione della
rivista Interview, di cui realizzava le copertine dedicate a personaggi famosi e le interviste. La mostra propone una galleria di circa 20 copertine in cui si segnalano, tra gli altri, i volti di Jack Nicholson, Salvador Dalì, Annie Lennox, Jacqueline Bisset, Anjelica Huston. La
serie Ladies and Gentlemen (1975), con 10 ritratti serigrafici e 20 acetati fotografici esposti in mostra, porta alla luce le drag queen e i travestiti notturni del Gilded Grape, anziché le consuete celebrità. 

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Al rapporto di Warhol con il cinema si riferiscono, invece, il video del film sperimentale muto e in b/n Empire, diretto nel 1965, il manifesto e 11 fotografie promozionali in tiratura originale del docu-film Trash – I rifiuti di New York (1970), con la regia di Paul Morrissey e prodotto da Warhol

Il percorso espositivo, dal punto di vista cronologico, prende avvio dall’arrivo di Warhol a New York da Pittsburgh nel lontano 1949, e prosegue fino al 1987, anno della sua morte. 

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