La sicurezza informatica è fondamentale per tutti noi. I nostri dati viaggiano su internet e noi nemmeno immaginiamo fin dove o a chi possono arrivare. La sicurezza del sistema diventa una risorsa basilare per preservare le nostre informazioni e di conseguenza la nostra privacy. Gli attacchi informatici sono in progressivo aumento nel 2022. Là fuori ci sono persone ben istruite che cercano di rubare informazioni private e finanziarie e che si divertono a bloccare operazioni, a sabotare i servizi, come strutture sanitarie o pubbliche amministrazioni o aziende di trasporto anche servizi aerei. Con la pandemia questi attacchi sono aumentati e pertanto l’attenzione alla propria sicurezza è notevolmente accresciuta, come del resto la preoccupazione di non essere al sicuro che ci investe come uno tsunami.
Non stiamo più parlando di singole persone bensì dell’economia mondiale con tutti gli interessi dei piccoli risparmiatori e più in grande del business dell’economia moderna. Il diritto alla protezione dei dati personali riconosciuto come sostanziale nella Carta europea dei diritti dell’uomo è di vitale importanza e deve esser garantito a tutti indistintamente.
C’è anche da aggiungere che viviamo in un’era di sovraccarico informativo, seminiamo informazioni a profusione e nemmeno ce ne accorgiamo, pensiamo ai social ad esempio,: sono creati più dati di quanto siamo in grado di processare. Ogni minuto, 400 ore di nuovi video sono caricati su YouTube e gli utenti di Google effettuano 3 milioni e mezzo di ricerche. Nello stesso minuto su Facebook arrivano 3 milioni di nuovi like e ben 300.000 persone aggiornano la propria bacheca con un nuovo stato. Nel frattempo, sugli Smartphone di tutto il mondo vengono scambiati circa 16 milioni di messaggi tramite WhatsApp, WeChat e altre piattaforme di messaggistica, come ci dice Andrea De Mauro in Big Data Analytics, Feltrinelli editore, 2019.
Tutto questo, sempre e solo in un minuto, tempo che basta per sommare le informazioni “fresche” con quelle già presenti. Questi tipi di dati (generati direttamente dalle persone) si vanno ad aggiungere a tutti quelli generati dalle macchine. Ultimamente è esploso, infatti il numero di dispositivi dotati di sensori che generano e distribuiscono dati in maniera del tutto autonoma attraverso una connessione internet o bluetooth. Questi dispositivi intelligenti creano una vera e propria rete a sé, denominata Internet of Things (IoT, ovvero l’Internet delle cose). Nelle nostre case L’Internet delle cose permette di controllare elettrodomestici, luci e caldaie per ottimizzare l’uso dell’energia e venire incontro alle nostre esigenze domestiche (applicazione di domotica).
Per concludere, cosa possiamo fare noi nel nostro piccolo? Si sa che nei meandri dell’universo virtuale si celano dei raggiri perpetrati via internet. Le persone che li architettano fanno leva su una serie di espedienti psicologici, con lo scopo di indurre gli utenti a compiere azioni che normalmente eviterebbero, come elargire denaro a perfetti estranei, divulgare i propri dati sensibili o chiavi di accesso. Sulle frodi istituzionali non possiamo fare niente, ma su quelle personali invece possiamo armarci ed ovviare i tentativi di minaccia. Il truffatore mira ai punti deboli dell’utente con le sue tecniche fraudolente. L’unico modo per proteggersi è imparare a riconoscere le origini del rischio. Le truffe possono avvenire in diversi modi, uno dei quali sono le mail. Per questa ragione la cultura della Cyber security non è mai eccessiva: l’informazione e la conoscenza sono le uniche alleate in termini di prevenzione e quando possibile chiedere a qualcuno più esperto di noi non fa di certo male.
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