Oggi parliamo della capacità terapeutica della libertà, approfittandone per anticipare alcuni argomenti che saranno trattati nel numero di Luglio della rivista 180 gradi che uscirà a fine mese.
La grande rivoluzione di Basaglia parte proprio da questa frase, diventata l’emblema per tante persone della possibilità di ritornare a vivere dopo anni e anni in cui la visione imperante della “cura” era stata fino ad allora estremamente legata alla custodia e al controllo. Le persone, prima del lavoro di riforma, non erano viste come individui con i loro desideri, le loro passioni e paure, ma erano considerate a causa del disagio mentale, un problema sociale da contenere per evitare problemi. In questo modo la cura diviene semplice contenimento dei sintomi e si viene privati della libertà di essere individui, di avere una volontà, di essere sé stessi.
Purtroppo, sebbene in Italia siano stati superati i manicomi, la ‘chiusura’ verso il disagio mentale non è ancora stata sconfitta e tende a perpetuarsi attraverso forme e modalità nuove, a vuole più subdole perché meno evidenti, ma ugualmente impattanti sulla vita delle persone.
Come è cambiato il concetto di libertà ai giorni nostri? Per molti versi siamo molto più liberi rispetto ad anni fa ed anche nella salute mentale la concezione di cura e assistenza alla persona è notevolmente cambiata, seppure in molti casi ci siano ancora degli zoccoli duri da scardinare proprio nella mentalità della società.
Tuttavia la società stessa resta probabilmente imbrigliata oggi in forme di prigionia differenti da quelle degli anni passati e a partire dalla politica fino alla religione, è utile ragionare su come la libertà possa a volte essere tarpata da manovre subdole e sottili, in un gioco braccio a braccio con il potere. Diventa pericoloso infatti quando il potere impedisce la libera espressione di ognuno e in particolare delle persone che vi hanno meno accesso.
Spesso la politica rischia di diventare una dimensione che lascia poco spazio alla libertà di espressione delle persone meno potenti, del popolo. Agganciandoci a questo, vogliamo lasciarvi con la speranza che la politica diventi sempre di più un luogo di espressione aperto anche a coloro la cui voce è più debole ma non per questo meno carica di contenuto e di diritto di libertà di espressione.
Ovviamente parliamo di tutto questo a modo nostro: scherzando, perdendoci e ritrovandoci sempre un po’ spiazzati.
A seguire, vi diamo alcune notizie riguardo l’estate, e c’è il meteo del nostro Antonio per le prossime due settimane. Infine cantiamo. Buon ascolto!