Si snoda fra diverse attività e diversi luoghi l’articolato itinerario di Màt 2016, sesta settimana della salute mentale, promossa dal Servizio Sanitario Regionale Emilia-Romagna con il Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’Ausl di Modena. Convegni, dibattiti, film, presentazioni di libri, musica e spettacoli teatrali, eventi sportivi si svolgeranno tra Modena, Carpi, Castelfranco Emilia, Castelnuovo Rangone, Finale Emilia, Formigine, Mirandola, Pavullo nel Frignano, San Felice sul Panaro, Serramazzoni e Sassuolo.
La manifestazione di Modena e dintorni per l’ecologia della mente di tutti i cittadini si è aperta il 22 ottobre presso l’aula magna del Policlinico della città emiliana con il convegno Per una psichiatria senza coercizione che ospita Martin Zinkler, primario della Clinica di psichiatria, psicoterapia e psicosomatica di Heidenheim in Germania, e il giurista dell’Università di Bologna, Stefano Canestrari. A seguire il 23 ottobre un altro importante appuntamento: il convegno I DSM alla prova dei nuovi Lea, un momento di riflessione a cura della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica (SIEP). Vi parteciperà, fra gli altri, Fabrizio Starace, direttore del DSM-DP di Modena, che interverrà anche in numerosi altri momenti di riflessione nel corso della settimana modenese. Il 24 ottobre si prosegue con un altro leitmotiv di Màt, Empowerment dei pazienti e di esperienza di promozione della Salute Mentale nella Comunità: una giornata di formazione unica e innovativa nel suo genere, che vedrà la partecipazione di realtà di tutt’Italia, con interventi da Robe da matti di Torino; Sentieri di libertà di Sanluri (Sardegna); il Festival della Salute Mentale di Bari; Impazzire si può di Trieste; e la Settimana della Salute Mentale di Reggio Emilia. Il 25 inizia con un altro importante momento: il convegno di Le Parole ritrovate.
Il tema di quest’anno, La cura si cura. Cura e reciprocità oltre il farmaco nasce dalla necessità della condivisione delle esperienze fra pari. Così utenti, familiari, cittadini ed operatori si confronteranno sul superamento dell’approccio farmacologico e sull’irrinunciabilità del “fareassieme”. Altro confronto fra i diversi attori del sistema dei Servizi delle Dipendenze Patologiche si svolge a Vignola con il desiderio di ricercare nuove e migliori modalità di sostegno per utenti e familiari. Un argomento che richiede il contributo di tutti, un’esperienza di integrazione, “Come un’orchestra…”.
Salute degli anziani con disturbi comportamentali e riflessioni sulla loro percezione del tempo, promozione della salute nello sport, inclusione lavorativa ed integrazione socio-sanitaria sono al centro di altri momenti di Màt 2016. E non solo: si parlerà anche di autismo, dai percorsi per una diagnosi precoce alla continuità delle cure fino alle problematiche della malattia in età adulta. E a Carpi il dibattito continuerà con Quasi amici, un progetto pilota di inclusione sociale tra ragazzi con disabilità in età scolare e universitaria. Ancora in programma: gioco d’azzardo patologico, problematiche di cura negli adolescenti, esperienze di mindfulness. Quest’anno, in cui ricorre il70esimo anniversario del voto alle donne, attenzione viene dedicata anche all’universo femminile.
Oltre ai convegni la settimana di Màt prevede numerosi eventi culturali. Quattro i film (Due giorni e una notte dei fratelli Dardenne; Healing voices, documentario sui percorsi di recovery dopo esperienze di psicosi; Padiglione 25, che narra l’autogestione attuata negli anni Settanta dagli infermieri in un reparto del S. Maria della Pietà di Roma sulla scia del pensiero di Basaglia;e il pluripremiato e recente La pazza gioia di Paolo Virzì). Ampio spazio viene dato anche agli spettacoli e ai laboratori teatrali con, fra gli altri, il Gruppo l’Albatro a cura di Teatro dei Venti, il Gruppo Fuali, il Gruppo Tecnologie del Sè di Torino, quello degli Utenti del CSM di Castelfranco Emilia, Il Dirigibile di Forlì, Yellow Submarine del Sert di Modena, Tabù dell’Ausl di Imola, il Gruppo del CSM di Vignola, La Torre Ceis, e l’Associazione Alice Modena.
Fra gli scrittori coinvolti: Massimo Cirri, con Un’altra parte del mondo, la storia di Aldo, figlio di Palmiro Togliatti; Paola Bastianoni e Chiara Baiamonte, con Le famiglie omogenitoriali in Italia, Alessandro Taurino autore di Due mamme due papà e Melita Cavallo con Si fa presto a dire famiglia. Saranno presenti anche Laura Solieri e Luigi Ottani con Argini Margini sintesi di parole e fotografie di Porta Aperta, luogo di accoglienza per persone senza fissa dimora. La variegata offerta delle manifestazioni prevede, come ogni anno anche tanta musica con Ologramma, Gappa, John Lennon Band, Rulli Frulli a Mirandola e, per finire, il momento conclusivo della Notte da Matti.
Diverse anche le esperienze sportive per dimostrare che anche il movimento può essere parte e metafora del cammino verso la recovery: quindi via alle prove libere di canoa-kajak a Campogalliano e alle partite di calcio nel carcere di Castelfranco Emilia. Per rilassarsi, invece, yoga, do-in e shiatsu in aplomb.
Màt è anche enogastronomia, progettazione urbanistica, mostre fotografiche e di arti figurative. Infine, nel corso della manifestazione sono previsti due concorsi: quello fotografico InGrandiMenti e quello per i video Meglio Corti che Matti.
Màt 2016 è realizzato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e il sostegno dell’assessorato alle Politiche per la Salute della Regione Emilia Romagna Servizio Salute Mentale, Dipendenze patologiche, salute nelle Carceri, dell’Ausl di Modena e delle Fondazione di Vignola. Media partner è Radio LiberaMente, progetto del Circolo Culturale Left – Vibra e Social Point in collaborazione con “Idee in Circolo”.
Paola Sarno
Foto: Màt Modena| Flickr | CCLicense
