Il Futuro

Nel tempo dell’irragionevole ricerca della collana d’oro, uomini e donne di tutta la terra vagavano come demoni ossessionati. Tutti contro tutti, ognuno per sé, fino a che la notte della guerra e i fumi dell’odio non coprirono anche il sole, sprofondando il mondo in un luogo di tenebra perenne.

La collana però fu trovata da Mani, un artista ribelle che nella vita era ossessionato da ben altro: cercava l’ispirazione per la sua poesia e la cercava viaggiando. Quando vide la collana subito gli venne in mente una poesia, che scrisse su di un foglio di pergamena, quindi infilò il foglio in una bottiglia, la chiuse con un tappo di sughero e la lanciò nei flutti agitati di un fiume.

La bottiglia cadde dalle cascate e si frantumò in mille pezzi, dopodiché l’inchiostro con cui era stata scritta la poesia si sciolse nell’acqua del fiume e il fiume poté in questo modo, e solo in questo modo, sapere cosa vi era scritto sulla pergamena. Leggendo la poesia il fiume capì che la collana era stata ritrovata e si alzò da terra come un gigantesco serpente d’acqua, su su verso il cielo e oltre le nuvole. Si mise così a dialogare con il sole, spiegandogli l’accaduto. Ma proprio quando stava per raccontargli che la collana era stata ritrovata da un poeta vagabondo, la strega che viveva alla sorgente del fiume tappò l’uscita dell’acqua con un dito, facendo cadere a terra il fiume in un grande “splash”. Allora il sole chiese alla strega cosa diavolo fosse stato ritrovato e la strega rispose: “E’ stata ritrovata la speranza!”.

“Bene” disse il sole, “serve speranza per cercare cose che non si riescono a trovare”.

Ed è così che finché quella strega non toglierà il suo dito dalla sorgente di quel fiume, gli uomini e le donne di questa terra cercheranno inutilmente qualcosa che in realtà è già stato trovato.