Il caro energia sta colpendo molto duramente le imprese del commercio, della ricettività e della ristorazione. Già nel 2022, nonostante le misure di contenimento adottate dal Governo, le ditte sosterranno un aumento della bolletta energetica, con una spesa complessiva del gas e dell’elettricità. La spesa passerà da 11,3 miliardi di euro nel 2021 a 19,9 miliardi (+76%). Un prezzo salatissimo da pagare per un miliardo di imprese già molto colpite dalla pandemia, che adesso rischiano in tantissime la chiusura anche a causa degli aumenti energetici.
Questo è quanto emerge da uno studio di Confcommercio svolto in collaborazione con Ne Nomisma energia. Per il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, è un’urgenza e bisogna intervenire subito in modo strutturale, dalla dipendenza estera, agli oneri di sistema, alla compensazione dell’aumento dei prezzi dei carburanti sulla filiera dei trasporti e della logistica. La sostenibilità, oltre che ambientale, dev’essere anche economica e sociale.
In Europa, intanto, sale la tensione per l’Ucraina perché il rischio è di restare con meno forniture. Il caro energia impatta, poi, sul carrello della spesa delle famiglie. Secondo un articolo pubblicato su Il Messaggero il 13 gennaio 2022, a firma di Carlo Ottaviano, aumenteranno di prezzo le tazzine del caffè al bar, che da un 1 euro arriveranno a 1,50 euro. Anche il grano, la pasta, la carne, la frutta vedranno un aumento di prezzo a causa dei costi alle stelle dei trasporti della verdura e delle produzioni in serra che necessiteranno di essere riscaldate a prezzi esorbitanti.
Valentina Mantovan
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