L’obiettivo numero 5 dell’Agenda 2030 è dedicato all’uguaglianza di genere e all’emancipazione di ragazze e donne. Lo studio ONU “Gender Snapshot 2021” fotografa una situazione di peggioramento mondiale anche a causa del Covid-19
Nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile, l’obiettivo numero 5 vuole “Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze”. L’affermazione della parità dei sessi è avvenuta già in passato nella Dichiarazione dei Diritti Umani delle Nazioni Unite ed è stata promossa fin dal 2010 da UN Women, l’ente dell’ONU nata con lo scopo di promuovere la parità di genere.
Ad oggi, tuttavia, la strada per il raggiungimento di tali obiettivi è ancora lunga. Nonostante nel 2019 fossero stati fatti numerosi passi in avanti, nel 2021 si è assistito ad un peggioramento. Lo studio dell’ONU “Gender Snapshot 2021”, che fotografa la situazione in base agli indicatori divisi per genere, evidenzia infatti che gli obiettivi per i diritti delle donne sono stati messi in pericolo anche a causa della pandemia del Covid-19.
A pagare il prezzo più caro degli effetti della pandemia sono state proprio le donne che hanno perso il lavoro in modo maggiore rispetto agli uomini e che spesso vengono escluse dal mondo del lavoro. Questo a causa dell’aumento del lavoro di cura familiare, della perdita di posti di lavoro che ha afflitto il Paese e della conseguente perdita di reddito.
Inoltre, la pandemia ha diminuito anche i servizi sanitari destinati alle donne, come ad esempio gli screening per i tumori al seno o per l’HIV, l’accesso a servizi essenziali previsti per la gravidanza e la contraccezione. La pandemia ha prodotto, inoltre, un arretramento nei servizi per la salute mentale nel 93% dei 130 paesi osservati, ma solo il 17% dei paesi ha stanziato fondi aggiuntivi per salute mentale e supporto psicosociale nei piani nazionali di risposta al Covid-19.
È inoltre diminuito anche l’accesso all’istruzione da parte delle donne, portando 11 milioni di ragazze a non tornare più a scuola. Inoltre, secondo lo studio ONU, 453 milioni di ragazze e donne si trovano ancora in una condizione di povertà estrema, peggiorando ancora di più la condizione dell’essere donna oggi.
Lo studio rivela che è aumentato il numero delle violenze nei confronti delle donne che, a causa dei lockdown, si sono ritrovate a convivere con i propri compagni violenti. A tal proposito, ancora nella maggior parte dei Paesi non ci sono leggi contro lo stupro. In alcuni paesi sono aumentate le mutilazioni genitali e si stima che siano destinate ad aumentare.
Ancora poche sono le posizioni governative o di leadership occupate dalle donne – circa il 28% – mentre in politica, solo un componente su 4 dei parlamenti nazionali è donna, e questa percentuale scende ulteriormente nei paesi in cui sono in corso conflitti.
Per cambiare il quadro molto arretrato e complesso descritto finora, è necessario un mutamento di direzione per raggiungere l’obiettivo 5 dell’Agenda 2030. Per fare questo, è di fondamentale importanza l’attuazione di riforme e politiche sociali, un ampliamento degli investimenti economici rilevanti per rimuovere a tutti i livelli le discriminazioni di genere. Questo deve essere attuato dalle discriminazioni più grandi e manifeste a quelle più nascoste, da tutti i paesi del mondo.
Remo Reboa e Luigi Saracchi
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