Servizi aperti di notte e nuovi mestieri metropolitani
Profumo di pane, l’insegna della croce verde di una farmacia, spot pubblicitari che rischiarano a giorno fermate Atac, insieme alle braccia di chi la notte lavora, pronte a scattare per strappare quel “passaggio” in una Roma che suda anche di notte. Il saltuario rombo di un’auto e di un motoveicolo, che sfrecciano solitari, è spezzato soltanto dal fragore di quell’autobus tanto ambito. I sensi di molti si risvegliano, mentre altri li abbandonano nei loro giacigli, quasi ignari della città sonnambula.
Sono questi alcuni dei simboli notturni della Capitale interessata negli ultimi decenni da una profonda trasformazione. A causa dei processi di gentrificazione il centro percepito della città si espande, spingendo gradualmente verso la periferia gli strati meno abbienti. Migliaia di pendolari in viaggio dentro e fuori, su e giù, casa – lavoro e viceversa. La città diventa navigabile anche nelle sue zone grigie e più buie, accendendo di continuo la speranza e segnando la sempre più umana e sostenibile strada intrapresa, in una metropoli spesso avida di polemiche ma perpetuamente solidale, ricca di socievolezza e di storia, la Roma che mai dorme.
Infatti sono sempre di più le attività e gli esercizi commerciali che aprono per 24 ore continuative, senza soluzione di continuità, soprattutto nella distribuzione alimentare. Che si abbia voglia di un cornetto alla crema, di un bombolone caldo, di coni o coppette ai gusti più disparati o se non si è potuto fare la spesa, è sempre più facile trovare supermercati, bar e gelaterie aperti mentre il sole riposa, per la gioia dei più ghiotti e dei ritardatari di turno.
Restando ad esempio nel quadrante di Roma Sud-Ovest, è possibile ricevere la cena ordinando sulle app di Delivery, o recandosi presso il Carrefour di via Laurentina angolo via Luigi Perna o in via Ignazio Persico alla Garbatella. Se volessimo fare uno spuntino veloce troveremo, invece, aperte le porte del McDonald’s, posizionato curiosamente vicino l’ex Mattatoio di Testaccio in via Galvani, dal giovedì al sabato aperto fino alle prime luci dell’alba.
Se la voglia di cornetto dovesse prendere il sopravvento, durante una pausa lavoro, una prolungata carenza d’affetto, l’acquolina in bocca potrà trovare pace nella pasticceria del Cornettone in via Oderisi da Gubbio 215 non lontano da piazza Antonio Meucci, aperta il fine settimana fino alle cinque e mezza.
Ma non c’è spazio solo per la gola per i frequentatori della notte. Sono ormai un’istituzione le farmacie notturne di viale Europa, di via Ostiense 168, di via della Magliana 191 di fronte a Lidl.
Sempre più di frequente ci si imbatte in fiorai, sale Bingo e perfino in palestre h24 come quella di via Benzoni, nei pressi del ponte Spizzichino.
Mentre i servizi di prima necessità e golosità sono assicurati e rassicuranti, ben dopo il tramonto lo schiudersi di una Bella di Notte fa capolino da uno dei numerosi fiorai aperti, annunciando l’inizio della movida che impera nelle zone più in di Ostiense. Sotto quell’ombra lunare del Gazometro, per via del Porto Fluviale e via del Commercio, simboli di quell’operosità industriale novecentesca, come a voler collegare passato e presente, si snoda il Ponte di Ferro, riunendo gli abitanti dagli occhi ferini e gli ospiti di Morfeo sotto lo stellato e provato cielo romano, testimone storico della vita urbana e sociale, incurante di ogni orario, mai giudice né discriminatore. Ma la movida non mette tutti d’accordo, come il contrasto tra luci e ombre create dai lampioni e dalla luna custode di umori e più facce; continuano le divergenze e le segnalazioni alle forze dell’ordine per schiamazzi notturni o bivacchi in strada. Non tutti vivono la notte allo stesso modo, c’è chi non la sceglie ma ci è dentro come i senzatetto e i clochard sotto i portici di piazzale dei Partigiani, una casa a cielo aperto per anime senza conforto, sostenute dai volontari di turno.
Una crescita così esponenziale di servizi alla persona viene sostenuta dall’aumento parallelo di nuovi mestieri notturni, che accanto ai tradizionali impieghi nel settore della vigilanza pubblica e privata, forze dell’ordine, operatori ecologici, mandano avanti il settore della logistica. I riders che percorrono in lungo e in largo le strade della metropoli utilizzando motociclette o bici elettriche per consegnare cene a domicilio o Amazon tenendo impegnate ogni notte, a ciclo continuo, decine di ragazzi/e per garantire lo smistamento e la spedizione degli ordini dal monolitico capannone in zona Magliana, sono sicuramente gli emblemi di questo cambiamento.