Le Furie Bianche

Il racconto di Ricky Vernarelli 

Le Furie Bianche è il nome di una squadra di calcetto, nata nel 2012, del Csm di Piazzale Tosti dell’Asl Roma 2. Ha partecipato a tornei organizzati dalla UISP (Unione italiana sport per tutti). Questa è una squadra a cui sono molto legato. Il nome, Furie Bianche, è stato dato da Aniello Faggi, un infermiere che ha seguito la squadra dai primi momenti e fino al 2015.  

Come spiegava Aniello, il nome fu inventato in occasione del primo allenamento, durante il quale i membri della squadra correvano come delle furie, con tanta grinta e voglia di giocare, indossando una maglia bianca con una stella grigia a sinistra, all’altezza del petto. Il primo mister delle Furie Bianche, Matteo Amendola, l’ho conosciuto in occasione del mio primo incontro con la squadra. Matteo mi ha trasmesso la passione per questo gioco, spronandomi sempre a dare il meglio. Lui stesso giocò il Campionato mondiale per persone con problemi di salute mentale, disputati al Pala Tiziano di Roma, occasione in cui l’Italia vinse la Dream World Cup.  

Nello stesso anno in cui il dottor Claudio Rosini ha fondato la squadra, le Furie Bianche hanno iniziato ad allenarsi. Il gruppo iniziale era formato da dieci persone, una di queste è venuta a mancare pochi anni fa: il nostro amico Claudio Gubinelli, portiere storico della squadra, a cui è stata dedicata una coppa dal Centro Diurno San Paolo, che abbiamo vinto nel 2019. Durante Il primo anno di attività la squadra si è solo allenata, partecipando ai tornei UISP solo l’anno successivo. In quel periodo, le grandi avversarie della nostra compagine sono state la Dinamo 38, Il Gabbiano e la Libera.  

Da pochi anni le Furie Bianche sono iscritte al CSEN (Centro Sportivo Educativo Nazionale). I miei compagni di squadra mi hanno supportato molto e abbiamo vinto undici coppe in sei anni, provando, insieme, grandi emozioni sempre nuove. Durante i vari lockdown del periodo di pandemia, il gruppo si è allenato riunendosi online, eseguendo esercizi ginnici sotto la guida del nuovo allenatore, Mattia Battistella. Un episodio che ricordo in particolare è quello in cui ho segnato un gol bellissimo nell’incrocio dei pali contro la Dinamo 38, tirando la palla oltre tre giocatori avversari. Questo goal è stato commentato molto dai miei compagni, i quali hanno descritto il mio goal come uno tra quelli più belli mai realizzati. Ero molto affezionato ai miei compagni, da loro ho imparato a giocare a calcio e a capire meglio questo gioco.  

Il gruppo mi ha sempre dato l’idea di essere molto unito. Spesso andavamo a mangiare la pizza insieme di sera. E gli operatori della cucina del centro diurno ci hanno preparato spesso dei panini da mangiare dopo gli allenamenti ed anche dei pranzi da consumare alla mensa. Durante quei pranzi parlavamo spesso di calcio e gli operatori del centro si complimentavano con noi per l’impegno che esprimevamo durante gli allenamenti. Questa esperienza mi ha donato tante emozioni e la capacità di ascoltare. Stando in gruppo sono cresciuto e sono diventato una persona migliore.  

 

Redazione

 

Foto di Daniel Dell’Ariccia