San Paolo, un quartiere tutto da scoprire

Viaggio nel quartiere dell’omonima basilica, tra storia e attualità

Venite a Roma e non passate per San Paolo? Da secoli era una delle tappe preferita dai pellegrini che percorrevano via delle Sette Chiese, dalla basilica di San Paolo fuori le Mura sull’Ostiense a quella di San Sebastiano sull’Appia antica. Da Roma per raggiungere la Basilica di San Paolo e i suoi colli si doveva uscire fuori porta, si andava per l’appunto fuori dalle Mura della città. Oggi è un fatto del tutto anacronistico, perché la città urbana si estesa per chilometri verso il mare Tirreno, ben oltre i luoghi che stiamo raccontando. L’imponente Basilica è ancora qui, nonostante il disastroso incendio del 1823, quando andò completamente a fuoco. Per secoli è stato il centro religioso ed amministrativo del suburbio e della porzione di agro romano a sud ovest verso il mare. Oggi mantiene il ruolo di fulcro di questo territorio, cresciuto intorno a questa importante chiesa che rimanda alla leggenda dell’apostolo Paolo di Tarso, che qui venne seppellito.  

Davanti alla bianca basilica si erge una rupe di tufo che ha ospitato fin dal 1940 la Principe di Piemonte, una scuola all’aperto per bambini poveri affetti da problemi respiratori, qui è stata sperimentata una nuova didattica per opera di un educatore innovativo come il maestro Alfredo Bajocco, che anticipava di cent’anni la pedagogia out-door così in voga in questi ultimi tempi, in particolare dopo la pandemia di Covid.Tra le alture di questo territorio non possiamo ignorare la Collina Volpi, luogo iconico del quartiere che ha preso il nome da un imprenditore di idee anarchiche  Augusto Volpi, proprietario di diversi ettari di terreno e di una frequentatissima trattoria. Sulle sue terre nel 1920 l’architetto Travaglio progettò la Borgata di Grottaperfetta con villini e casette liberty, solo parzialmente realizzata. 

Alle pendici di quel colle negli anni Trenta si è installato, per opera del Governatorato di Roma, un deposito di tram, che consentì alla popolazione locale più agevoli spostamenti, in particolare con il centro città. 

Ma oggi questa porzione di Roma è interessante non solo per i romani per la ricchezza culturale di associazioni, locali e gruppi di cittadini che rendono più vivace la vita del quartiere. A partire da Controchiave, un’associazione nata nei primi anni Novanta, con l’intento di favorire un approccio culturale alla vita, “perché cultura è sinonimo di apertura, comprensione e capacità critica”. Nella sede di via Gaspare Gozzi 153 da anni si fa musica, teatro e cinema. L’arte è di casa anche alla scuola di danza Filomarino ( in onore alla nota danzatrice Lidia Filomarino) di via Chiabrera, che propone un percorso di avvicinamento alla danza contemporanea fin dall’età adolescenziale. Alcuni cittadini da anni hanno dato vita all’associazione “Viva il Quartiere” che organizza passeggiate, visite guidate, festival e editoria locale. Chi è appassionato di cinema non può prescindere dal multisala Madison di via Chiabrera 121, dove si può godere di varie retrospettive e documentari di approfondimento storico e artistico. Il Madison per favorire la diffusione della settima arte aderisce a tutte le convenzioni comunali e regionali per la promozione cinematografica, in aggiunta agli accordi con l’Università di Roma Tre. Ateneo che si sviluppa tra i quartieri di Ostiense, San Paolo e Garbatella e mette in campo ogni qualificati incontri con la cittadinanza su materie scientifiche e umanistiche. Infine non si può non citare la “Città dell’Utopia” : un centro di associazioni, movimenti, volontari locali e internazionali con sede nel famoso Casale Volpi o Casale Garibaldi, già perché pare, con molta immaginazione, che una notte, l’eroe dei Due Mondi si fermò a pernottare tra le mura di questo casolare fuori dalle mura e porta San Paolo.
Per chi volesse più prosaicamente assaggiare un piatto tipico della cucina romana in una scenografia da film, non si può esimere da varcare i cancelli del Biondo Tevere, storica trattoria aperta nel 1914 dalla famiglia Panzironi. Ancora oggi i discendenti, gestiscono il locale diventato iconico per la frequentazione e la presenza di Pier Paolo Pasolini la sera prima del tragico assassinio all’Idroscalo di Ostia. La fragranza del pane è di casa dal fornaio Leandro di via Gabriello Chiabrera, che aprì le serrande nel 1979 e recentemente è stato premiato dalla guida del Gambero rosso, che lo annovera nella categoria pane e panettieri d’Italia 2026, una vera e propria eccellenza del quartiere.  

Insomma questo quartiere, sorto all’ombra della grande basilica omonima, stretto tra i più noti Garbatella e Ostiense, merita comunque di essere visitato. Non perderete inutilmente il vostro tempo.