Tutti possono fare sport, nonostante la disabilità. E’ questo l’obiettivo di “Ognuno a modo suo” l’evento organizzato il 27 maggio scorso al Parco Schuster, davanti alla imponente basilica San Paolo.
Le protagoniste della giornata, ricca di iniziative, sono state varie realtà sociali, tra cui “Radio 32, la radio che ascolta”, che ha realizzato diverse interviste agli stand degli sport per disabili.
“Il nostro obiettivo- ha detto Valentina Perniciaro della Fondazione Tetrabondi, organizzatrice dell’evento – è quello di far sì che questa sia un’occasione, oltre che di divertimento e inclusione, per far capire, sia ai diretti interessati che ai cittadini, come tutti possano fare sport a prescindere dalla disabilità che portano”. Tante e diverse le discipline sportive che hanno voluto illustrare i loro programmi, a cominciare dal rugby in carrozzina.
“Le carrozzine sono costruite in modo diverso per le azioni di attacco e di difesa, questo per evitare scontri pericolosi – ci spiega Daniele, insegnante di rugby per disabili-. La palla ovale è una disciplina che fa parte degli sport paraolimpici e alcuni miei allievi hanno anche fatto parte della nazionale italiana”. Anche Cristiano, insegnante di surf, ha fatto una dimostrazione pratica di cosa vuol dire governare le onde. Per creare l’effetto mare ha messo sotto la tavola dei cuscini, anche se ci spiega che “ per i principianti le prime lezioni vengono svolte con il mare calmo per imparare e poi, una volta trovata più sicurezza, si incomincia con le prime onde”.
Mentre Paolo insegnante di skate e pattinaggio con le ruote ci dice come in entrambi gli sport le prime lezioni per gli esordienti vengono svolte con l’assistenza davanti e dietro, in modo tale da non far perdere l’equilibrio. Un’altra testimonianza è stata quella di Giuseppe, istruttore di baseball per non vedenti: “ all’età di sessant’anni sono ancora costretto, oltre ad insegnare, anche a giocare, perché non c’è un grosso ricambio di atleti. Inoltre- prosegue- sono amareggiato perché questa disciplina non viene molto considerata, nonostante sia uno sport agonistico, non fa parte degli sport paraolimpici”.
Un altro protagonista della giornata è Enzo, giocatore della Roma di calcio ipovedenti, nonostante sia tifoso dell’Inter, ci racconta di come si gioca sia in difesa che in attacco in base alle esigenze dell’allenatore, ci mostra il pallone sonoro, che grazie al suo suono può essere intercettato dai giocatori. Infine Massimo Scarabattoli, operatore della squadra di calcetto “Libera”, ci racconta la sua esperienza in questo sport con persone con disagio mentale.
Si è trattato di un evento è una giornata in cui l’obiettivo comune di tutti i partecipanti operatori e non è stato quello di abbattere le barriere, i pregiudizi di ogni tipo e far conoscere queste realtà a persone nuove.
Anita Picconi e Daniel Dell’Ariccia