Vegani o vegetariani non si nasce, si diventa. La scelta di adottare una alimentazione alternativa di solito viene presa per motivazioni etiche; la salute e il benessere fisico sono solo una conseguenza.
La produzione alimentare, oltre ad avere conseguenze sulla nostra salute fisica, dipende anche dal libero arbitrio dell’uomo, che ha un’importanza notevole. La mancanza di riflessione non permette di prendere consapevolezza e va a incidere sui nostri principi morali. Chiudere gli occhi di fronte per esempio allo sfruttamento e al maltrattamento degli animali da allevamento, unito alla mancanza di informazione non permette di risolvere il problema, ma addirittura collude con esso.
Le questioni ambientali che la nostra società oggi si ritrova ad affrontare e che peggioreranno nei prossimi anni sono: il preoccupante aumento della temperatura, la carenza idrica, i fenomeni meteorologici estremi come uragani e alluvioni che, in un futuro non troppo lontano saranno all’ordine del giorno, le patologie infettive che troveranno le condizioni ottimali per diffondersi a macchia d’olio, lo spreco di energia e denaro per la produzione dei generi alimentari (mangime per il bestiame ecc…), l’aumento di gas serra tra cui l’anidride carbonica e il metano, a cui contribuisce per un terzo l’allevamento intensivo di mucche, maiali e polli (necessario per soddisfare la crescente richiesta dei prodotti alimentari da loro derivati) .
L’ambiente ci sta chiedendo in ginocchio di trovare una soluzione necessaria e urgente, ci sta chiedendo di smettere di ignorare questi problemi, e l’alimentazione vegana o vegetariana è una scelta di importanza umana che, se fatta su larga scala, può cambiare le sorti del nostro pianeta. Una dieta vegana, tra tutte le modalità di alimentazione possibili, è quella responsabile delle minori emissioni di gas serra, che consuma meno acqua potabile e meno terreno agricolo.
Per scegliere di cambiare alimentazione è bene interrogarsi su cosa è giusto e cosa è sbagliato. Cambiare regime alimentare, è un passo che richiede consapevolezza: non basta eliminare di punto in bianco alcuni ingredienti. È una scelta che si fa per sé ma anche per il mondo, dunque per principi sani e per i valori dell’esistenza umana individuale e collettiva.
Il tema del maltrattamento degli animali negli ultimi anni è diventato una questione di importanza sociale. L’uomo non può continuare, come ha fatto, a trattare gli animali in modo violento. Non vuol dire essere moralisti pensare che gli animali vadano protetti e non uccisi brutalmente come invece succede ora.
La terra non va distrutta e la nostra salute va salvaguardata. Affrontare e risolvere la questione animale e accettare di nutrirsi in maniera differente significa trovare la strada per vivere in sintonia col nostro pianeta, senza violentare la natura e uccidere i suoi abitanti per motivi superflui.
Il filosofo Peter Singer, teorico della liberazione animale, spiega con casi concreti le ragioni dell’etica animale e del veganismo. C’è anche un saggio di Leonardo Caffo che affronta analiticamente alcuni problemi fondamentali dell’etica animale, analizzando le tendenze contemporanee della riflessione filosofica e dei movimenti di liberazione animale.
Un’altra tematica fondamentale da considerare non è solo il ruolo a volte negativo dell’industria agro-alimentare e di varie lobbies industriali ed economiche, ma anche quello delle influenze della pubblicità e della televisione. L’agricoltura è integralmente coinvolta: ha realizzato o subìto numerose trasformazioni nella modalità di produzione, modificando a volte la qualità intrinseca degli alimenti. Ma l’unico interesse dell’industria sembra essere produrre di più e a minor prezzo. L’agricoltura biologica invece produce meglio ma a prezzi più elevati, è l’approccio ad una produzione più controllata. Questa agricoltura inoltre rispetta l’ambiente.
In conclusione è necessario sviluppare un’impronta ecologica, che partendo da un’ideologia sana diventi un comportamento pratico. La cultura non è solo ciò che impariamo bensì quello che rielaboriamo, ciò che decidiamo di fare nostro e che ci rende ciò che siamo ogni giorno.