Quanto è importante l’inclusione sociale e culturale nella nostra società? Sicuramente tantissimo ma purtroppo, oggi, viviamo in un mondo dove si esclude ancora troppo. Inoltre, la nostra società tende a non considerare e a sminuire le difficoltà di chi soffre di patologie varie. Fortunatamente, però, oltre a questi aspetti negativi possiamo contare su realtà sensibili a queste problematiche, una di queste è il teatro Ghione. Per conoscerlo meglio abbiamo scambiato due chiacchiere con la direttrice Roberta Blasi che comincia a rompere il ghiaccio raccontandoci: “ tutto è cominciato 10 anni fa per caso, quando una associazione ci chiese di fare uno spettacolo accessibile per tutti. La base per costruire un teatro accessibile è la presenza fondamentale di una rampa per chi ha difficoltà motorie, in modo tale da poter entrare senza troppe difficoltà. Per quanto riguarda l’utenza dei non vedenti – ci ha spiegato- ci sono delle audio descrizioni che permettono la spiegazione dello spettacolo nei momenti di silenzio”. Ha poi aggiunto che prima della messa in scena della rappresentazione il regista fornisce l’audio guida e il copione del testo in modo tale che l’ operatore si possa preparare e ogni tanto lo forniscono anche del video. In alcuni casi, scopriamo sempre attraverso le parole della Blasi, che se gli attori e i registi sono disponibili, gli utenti non vedenti possono toccare le scenografie, le maschere di scena per crearsi una immagine mentale.Per quanto riguarda le persone con problemi di udito viene invece utilizzato il linguaggio Lis ( il linguaggio dei segni,)attraverso il quale due esperte vestite di nero, di solito collocate ai lati del palco, traducono i dialoghi degli attori.
“Inoltre il Ghione- riprende la direttrice- è molto attivo con le scuole. Insieme agli insegnanti si sta cercando di sensibilizzare gli studenti a una educazione teatrale e civica attraverso spettacoli con dibattiti, per indurre i giovani ad esprimere le loro emozioni su varie tematiche sociali. All’ interno del teatro vengono anche svolti laboratori per utenti di varie età attraverso i quali è più facile fare integrazione anche con chi soffre di disabilità”.
Tra le tante realtà associative che collaborano con il teatro Ghione ci sono anche il Disabily Pride, Radio 32 e altre.
Purtroppo, poichè il teatro si autofinanzia, gli spettacoli in cartellone si svolgono il sabato sera per i non udenti e accompagnatori, mentre la domenica pomeriggio con gli ipovedenti e ciechi, sempre accompagnati. Invece i disabili motori hanno la possibilità di frequentare tutti i giorni il teatro usufruendo dei percorsi accessibili.
“Infine sono stati tanti i personaggi famosi- racconta la Blasi- che hanno calcato il palcoscenico del Ghione come Elio Germano, Rodolfo Laganà, Sebastiano Somma, Roberto Ciufoli e tanti altri che si sono resi disponibili ad affrontare le tematiche della salute mentale”.
Il teatro Ghione è una realtà veramente molto significativa e importante, che dovrebbe essere di esempio per tutti. Una realtà che ci auguriamo sia la prima di una lunga serie per far sì che ci sia sempre meno pregiudizio e barriere architettoniche.
Anita Picconi e Daniel Dell’Ariccia.
