Una tavola rotonda sulle neurodivergenze infantili

L’iniziativa promossa dall’associazione Avana nello spazio di Casetta Rossa alla Garbatella 

Nel tardo pomeriggio del 9 giugno, all’interno degli spazi di Casetta Rossa, ha avuto luogo una tavola rotonda sullo sport in presenza delle neurodivergenze in età infantile, organizzata dall’associazione Avana di Garbatella. Durante l’evento hanno preso la parola i rappresentanti di diverse associazioni del territorio. 

 “Avana- ha detto Arianna, insegnante di psicomotricità-  è stata fondata nel 2020, da un gruppo di persone per rispondere alle problematiche di bambini nati con neurodivergenze e disabilità complesse, che da noi crescono e si confrontano. L’associazione nasce grazie ad un naturale spirito solidale ed offre uno spazio polivalente per il co-working, per attività come human spot, caffè libreria e arrampicata al chiuso (indoor climbing). Attività mirate a promuovere principalmente lo sport come mezzo trasversale di inclusione e aggregazione di diverse realtà, realtà nelle quali molti bambini, se isolati, vivono in una condizione inevitabile di emarginazione. Nella loro esperienza, l’attività sportiva, si è infatti rivelata propedeutica allo sviluppo di abilità sociali, di autonomia e di autoaffermazione”.  

“Anche il laboratorio di Teatro, frequentato da bambini non udenti- ha spiegato Ludovica, un’altra socia di Avana- è fonte di integrazione e di inclusione, in quanto incentiva una funzione di espansione del proprio mondo e dei propri limiti, tramite la conoscenza degli altri, l’empatia, i punti di vista differenti e di conseguenza agisce come traino per l’autoconsapevolezza dei propri punti di forza e della propria unicità”.  

Luca, organizzatore di eventi outdoor boschivi per bambini, ad Ostia Antica spiega :” la struttura ed i metodi scolastici, tendono a non includere le neurodivergenze all’interno delle macro categorie normotipiche, non valorizzando e trascurando così i bambini diversi dalla norma, ostacolando il loro apprendimento sia a livello scolastico, sia sociale, di fatto favorendo una bolla di pietismo ed emarginazione. Per questo il mio sogno è quello di disegnare un nuovo percorso che favorisca l’apprendimento inclusivo e naturale, tramite la conoscenza della sfera cognitivo-emozionale di ogni bambino, in un’ottica spostata quindi dal macro al microscopico”.  

Molto intensa è stata la testimonianza diretta di Pietro, genitore di un figlio con disabilità complesse, seguito dall’associazione “Giulia Parla”, gemellata con Avana : “le lacune istituzionali, mi hanno spinto a fondare, nel gennaio del 2025, un’associazione per Fragili, che partita dai giochi da tavolo, mira ad offrire agli utenti varie attività sportive. Il mio sogno sarebbe una vera e propria Città Sportiva per il dopo di noi, non solo per l’oggi, ma anche per chi nascerà con neurodivergenze e disabilità complesse.E’ importante creare una rete multidisciplinare per fronteggiare qualsiasi situazione”. 

Una rete che  Luciano Ummarino, assessore alla Cultura del VIII Municipio, tramite l’osservazione delle realtà del territorio, si è impegnato a mettere nero su bianco in una lista di associazioni, per favorire la sua evoluzione ed ufficializzazione. 

Anche Martina, collaboratrice da pochi mesi dell’associazione “Tetrabondi”, ha voluto prendere la parola per precisare: “Noi operiamo nei quartieri di Garbatella e San Paolo, organizziamo eventi e sviluppiamo progetti nell’ambito della disabilità complessa, a cui ogni anno si aggiungono sempre nuove attività, laboratori e nuove associazioni, che offrono aiuto per le famiglie. Abbiamo tantissimi progetti in cantiere pronti per essere sviluppati nella rete associativa, come quello in collaborazione con Acrobax, sul fumetto e disabilità. 

La nostra è una Onlus fondata nel 2021, con un nome scelto non a caso, crasi delle parole tetraplegico e vagabondo. Tetrabondi è nata soprattutto per cambiare la narrazione della disabilità, che vede spesso i bambini con questi problemi, come speciali, mentre sono bambini con i bisogni che hanno tutti. Il bisogno di ridere, di scherzare, di stare insieme comunicando e socializzando, di andare a scuola”. 

 Infine Martina ha voluto raccontare la storia di Sirio, un bambino nato prematuro, ma sano, che dopo qualche settimana dalla nascita, ha avuto una morte in culla, cosiddetta per la mancanza di ossigeno per la durata di qualche minuto, causando purtroppo, danni enormi a livello neurologico in tutte le parti del corpo. Questo ha fatto in modo che venisse considerato ed inquadrato praticamente come un vegetale, dato il suo iniziale stato vegetativo. Ma la madre Valentina non si è persa d’animo è riuscita a creare una rete di servizi, raccontando- in un libro “A modo suo” i progressi che compiva. Sirio presenta ancora una disabilità complessa, con bisogno di assistenza da parte di figure professionali h24 e di infermiere anche a scuola, ma si esprime, corre, a volte è anche irriverente, un bambino vivace e con molta personalità, a differenza di come la prospettiva delle istituzioni convenzionalmente delinea e prevede.  

Per ultimo è intervenuta Valeria Festino, coordinatrice del giornale 180 gradi e operatrice dei servizi di salute mentale all’interno dell’Asl Roma 2:”Il nostro è un progetto di informazione che risale a più di dieci anni fa, attraverso un giornale on line a cadenza mensile e trimestrale, nel campo della salute mentale e non solo. Nel senso che ci occupiamo di cultura, attualità, inchieste con un focus sul territorio del nostro municipio. A questo proposito abbiamo iniziato una collaborazione con l’associazione Avana, che ci ha messo a disposizione i suoi spazi periodicamente per la riunione di redazione”.