Il cemento erode da decenni il verde e la campagna romana. Questo processo di urbanizzazione sembra non avere mai fine, è interminabile. Roma è una città in costante via di sviluppo e le sue aree agricole ne subiscono le conseguenze. Partendo dall’espansione di Roma Capitale d’Italia, è avvenuta questa progressiva trasformazione dell’agro in zone residenziali, commerciali o industriali. E’ passato un secolo e mezzo da quel lontano 1870 e i Piani regolatori generali, che avrebbero dovuto pianificare le attività edificatorie nel Comune di Roma e localizzare i servizi per i cittadini, hanno ubbidito sempre di più alle logiche dei costruttori, degli interessi privati e del profitto. Così la crescita urbana in alcuni decenni del Novecento è stata selvaggia e caotica, noncurante degli interessi generali della popolazione residente.
Nonostante il saccheggio delle aree agricole, i 130 mila ettari che compongono l’area romana per il 67% non sono ancora urbanizzate. Roma vede, infatti, a tutte le latitudini la presenza di parchi e riserve naturali con un’estensione complessiva di centinaia di ettari a verde. Inoltre, dentro il Raccordo anulare le 40 ville storiche rappresentano dei veri e propri polmoni di verde. Tutto ciò consente agli animali selvatici di utilizzare per le loro migrazioni i corridoi ambientali che si incuneano all’interno della città e continuare a vivere e a prolificare per generazioni. Negli ultimi decenni gli esperti del settore ci dicono che sono aumentate le specie selvatiche in ambiente urbano. Per esempio il pappagallo “parrocchetto” ha invaso tutti i giardini e parchi romani, addirittura qualche decina di falchi pellegrini nidificano sui monumenti della Roma antica. Hanno spesso fatto cronaca la presenza invasiva dei cinghiali che, noncuranti dell’uomo, continuano imperterriti a cibarsi degli scarti alimentari trovati nei cassonetti dell’Ama; anche i gabbiani che da secoli venivano dall’area fluviale oggi nidificano in tantissime siti, sia negli anfratti dei palazzi storici ma anche nei sottotetti degli edifici e terrazzi in prossimità del Tevere. E’ frequente anche trovare nelle aree verdi cittadine o negli spazi dove si sono sviluppati gli orti urbani trovare esemplari di volpi. Per ultimo è stato avvistato in prossimità della città anche qualche esemplare di lupo solitario, forse in cerca dei giovani cinghiali, una delle loro prede preferite.
L’avanzare del cemento nella campagna romana ha soprattutto implicazioni di carattere produttivo e climatico.
Con l’urbanizzazione sfrenata, le terre agricole nei decenni sono state gradualmente ridotte, causando una diminuzione delle superfici coltivate e un cambiamento delle dinamiche agricole. La riduzione del suolo verde ha un impatto decisamente negativo sull’agricoltura. La perdita di suolo fertile porta anche alla diminuzione del carbonio concorrendo a produrre reazioni nocive rispetto al cambiamento climatico. Con meno piante e terreni fertili in grado di assorbire CO2, i gas serra si accumulano nell’atmosfera, accelerando il riscaldamento globale. La sostanza organica presente e la biodiversità sono due aspetti fondamentali per la fertilità e per la nostra città, che da questo punto di vista è a rischio.
Un suolo sano è imprescindibile anche per la produzione mondiale di cibo. Purtroppo di sovente questo suolo è inquinato, acidificato, eroso, troppo salino o povero di nutrienti. Quindi la terra va tutelata anche per far fronte alle emergenze del futuro ossia l’aumento del bisogno di nutrimento, dal momento che la popolazione sta crescendo sempre più. Un altro obiettivo è quello di conservare la biodiversità anche nei luoghi più centrali della città, che dovrebbero essere trattati come le foreste, con la tutela della diversità della fauna autoctona.
Il settore agrario, dunque, non sta attraversando un momento facile, le sfide sono diverse : dall’urbanizzazione alla globalizzazione e al cambiamento climatico. Tuttavia, in vista ci sono segnali di una ripresa grazie a iniziative sostenibili, che cercano di valorizzare i prodotti locali e supportare l’agricoltura biologica, a basso impatto ambientale, per una dieta alimentare che promuova il benessere delle persone.
Foto in Creative Commons – Analogicus