Si è sempre detto, ed è luogo comune, che chi soffre di problemi psicologici spesso e volentieri fa abuso di cibo. Quasi come se questo fosse un’ancora di salvezza, uno sfogo, un bisogno di appagamento, che magari non riesce a trovare altrove. Una gratificazione che non riesce a sentire nel suo ambiente, oppure per solitudine, per nervosismo, per rabbia e fame nervosa. Molteplici sono i motivi per cui chi ha determinati comportamenti e disturbi si butta sul cibo.
Sicuramente lo fa chi soffre e chi ha delle carenze, vivendo, molto spesso, una vera e propria dipendenza dal cibo. Perché succede tutto questo? Soprattutto, perché i cibi e gli alimenti che si ingeriscono fanno sentire così appagati e soddisfatti? Ultimamente il tema dell’alimentazione sta ricevendo molta attenzione, soprattutto la relazione fra determinati cibi e disturbi mentali, in particolar modo l’ansia, gli attacchi di panico, la depressione e la schizofrenia. Tra i primi a scoprire che esiste una relazione tra il cibo e l’umore sono stati due scienziati del Massachusetts Istitute Tecnology che a riguardo hanno fatto delle scoperte molto interessanti. Hanno dimostrato che tutti i cibi ricchi di carboidrati e zuccheri immettono nell’organismo la Serotonina, provocando rilassamento e calma, mentre tutti gli alimenti a base di proteine hanno esattamente l’effetto contrario. Attraverso i risultati di un sondaggio fatto nel 2002, dalla Food And Mood Projet all’interno di un gruppo di auto mutuo aiuto, si è riscontrato che tutti coloro che hanno tolto dalla propria alimentazione caffeina, zucchero, alcool e cioccolata integrandoli con maggior quantità di acqua, frutta, verdura, olio e pesce, hanno ottenuto effetti più benefici. Questi miglioramenti si sono verificati in maniera molto indicativa soprattutto nei casi di ansia e di attacchi di panico, nella depressione e nei disturbi ossessivi compulsivi e dell’umore.
Attraverso tutti questi studi, sicuramente, si può capire come dovrebbe essere la dieta ideale per la mente ma, riflettendoci attentamente e vedendo quali alimenti sono consigliati e quali no, si nota che non sono altro che cibi presenti in tutte le diete fin dall’antichità. Su quali cibi fanno bene e quali fanno male, su quali effetti possono avere sul nostro organismo, se ne dicono tante ma non sempre quello che arriva all’orecchio della gente è la verità. Riguardo ai cibi che consumiamo normalmente se ne dicono tante, ci sono tanti luoghi comuni e leggende metropolitane. Su questo argomento, in occasione dell’Expo a Milano la scorsa estate è stato fatto il punto dall’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù, durante un incontro chiamato Mindeat, Alimentazione e Salute Mentale tra miti e pregiudizi. Gli studiosi dicono che fino a questo momento non esiste nessuna prova scientifica che un alimento possa causare malattie come l’Autismo o la Depressione e che, inoltre, nessuno studio finora ha dimostrato che possa essere efficace per trattare disturbi psichiatrici. Le dieci falsità più comuni sono: il latte fa venire l’autismo; le vitamine curano la schizofrenia; il caffè risveglia la mente e l’attenzione; lo Junk Food provoca disturbi mentali; le noci sono il cibo del cervello; la frutta cura le malattie mentali; l’intolleranza provoca il bipolarismo; il mirtillo potenzia la memoria; la cioccolata previene la depressione; il pesce migliora l’apprendimento.
Mangiare: aiuta veramente? Fa stare veramente meglio e sentire più sollevato chi è depresso e chi si sente solo? Sicuramente mangiare non è la soluzione migliore e forse è solo gratificazione del momento. Allora perché non provare a verificare quello che ci consigliano i molteplici studi? Magari potrebbe essere aiutarci a stare meglio e magari, chissà, a ottenere veramente dei buoni risultati.