Al via i lavori dell’ex caserma al Porto Fluviale

Cambierà lo skyline del quartiere del Gazometro? 

Un castello di tubi innocenti e centinaia di metri di teli da cantiere hanno coperto del tutto gli splendidi murales del writer Blu al Porto Fluviale. In queste ultime settimane, infatti, hanno preso il via i lavori di riqualificazione dell’ex caserma dell’Aeronautica, lo stabile ex Demanio tra via Ostiense e via delle Conce, occupato nel 2003 da numerose famiglie di senza tetto. L’intervento promosso da Roma Capitale, che prevede il risanamento conservativo dello stabile e il suo efficientamento energetico, sarà possibile grazie ad un finanziamento di 13,2 milioni di euro del Pnrr. Nella fase preliminare al montaggio del cantiere è stato effettuato un censimento dei nuclei familiari presenti stabilmente nell’immobile (54), sono stati ripuliti gli spazi interni, smantellate le coperture superflue e sgomberati i locali interrati ed è stato perfezionato il passaggio dal Demanio al Comune di Roma. Infine è allo studio da parte del Dipartimento del patrimonio l’attivazione di un Bando speciale, simile a quelli per l’edilizia residenziale pubblica, per consentire l’assegnazione degli alloggi (è prevista una specifica priorità ai nuclei già insediati). Le famiglie alloggiate, in pieno accordo con l’Amministrazione comunale, sono state trasferite in altre case popolari e torneranno al Porto Fluviale a lavori terminati. Il progetto prevede al primo e al secondo piano dell’immobile la realizzazione di alloggi, al piano terra nell’ampio cortile interno una piazza con spazi a servizio del quartiere (botteghe, un mercato a km 0, uno sportello antiviolenza, alcune attività di didattica), sulla terrazza un giardino fotovoltaico che potrà consentire l’attivazione di una comunità energetica. Il progetto interessante ha però in sè alcune criticità, sia estetiche che logistiche: riportare il “casermone” ad una linea uniforme e asettica restituisce al quartiere una ricchezza di syline? Come coniugare la parte abitativa e quella di libera fruizione, in un quadrante che non presenta alcuna agevolazione di accessi ne’ di parcheggi, sia per i residenti che per gli ipotetici avventori di attività culturali e commerciali? 

Anche l’artista Blu, che aveva realizzato nel 2014 su tutte le facciate dello stabile i famosi coloratissimi murales a sostegno della lotta per la casa, è stato consenziente con la Sovrintendenza alla loro rimozione su via delle Conce e via del Porto Fluviale, rimarranno invece sulle pareti cieche che affacciano su via Ostiense. L’opera di Blu aveva dato inizio ad una vera e propria rivoluzione estetica e culturale nella zona Porto Fluviale-Gazometro, il quartiere che già era stato scelto da registi come Pasolini e O   bzetek  come set privilegiato per il racconto di una socialità inclusiva e colorata, tra povertà e ritrovata cultura, sorta dalle ceneri di una zona industriale e commerciale dei primi decenni del secolo scorso. All’Università Roma tre è stato affidato uno studio di ricerca per la catalogazione degli affreschi di Blu, che verranno dunque rimossi. 

L’edificio dell’ex-caserma rimane il punto centrale del quadrante Porto Fluviale. Nonostante la sua storia, che risale ai primi anni del Novecento (concepito per ospitare i magazzini tributari per stivare merci e generi alimentari) verrà rivisitato, con questo nuovo progetto, a centro commerciale e abitativo popolare, restituendogli la veste grigia e austera con la quale è stato costruito. 

Oggi il quartiere è diventato una meta turistica con la presenza di una grande densità di ristoranti e sushi bar, votato alla vita notturna. Anche gli ultimi inserimenti di residenze di lusso nella zona contribuiscono all’avanzamento di un processo di gentrificazione di massa; un progetto complesso e delicato come il Pinqua si innesta con problematiche di accesso e di impatto visivo nel tessuto urbano, che sta vedendo un cambiamento radicale negli ultimi anni.