La bellezza fragile dei ciliegi in fiore

L’Hanami, “la tradizione giapponese di godere della fioritura primaverile” 

Hanami (“guardare i fiori”) è un termine giapponese che si riferisce alla tradizionale usanza di godere della bellezza della fioritura primaverile degli alberi. Ormai si riferisce principalmente alla fioritura dei ciliegi giapponesi ( Sakura) e quindi l’Hanami è diventato sinonimo dell’ammirare il fiore di ciliegio; la sua delicatezza e brevità sono per i giapponesi il simbolo della fragilità, ma anche della rinascita, della bellezza dell’esistenza. L’arrivo della primavera rappresenta la rinascita della natura, ma la fioritura dei ciliegi dura pochi giorni quindi rappresenta la brevità della vita che va goduta in pieno, senza sprecarne neanche un momento. Questa tradizione, antica più di un millennio, è ancora molto sentita in Giappone, tanto da provocare vere e proprie migrazioni di milioni di cittadini del Sol levante dalle loro città verso le 60 località più famose del paese. Si fanno addirittura le previsioni per la fioritura, come quelle metereologiche, per sapere esattamente quando comincia e quanto dura. Lo spettacolo dei Sakura in fiore occupa gran parte della primavera e va da inizio aprile nel sud dell’isola di Honshu fino a metà maggio nella settentrionale Hoccaido. Tradizionalmente la festa consiste nell’ammirare la fioritura mentre si fa un sostanzioso pic-nic all’ombra dei Sakura in fiore. Di solito per la merenda si usa un ampio telo plastificato, o teli occhiellati di colore azzurro. L’Hanami si svolge anche di notte, nel qual caso prende il nome di Yozakura (ciliegio notturno), per godere dei Sakura illuminati appositamente con delle luci che ne esaltano la bellezza. Ci sono molte varietà di questi alberi usati a scopo ornamentale, ma quelli più diffusi in assoluto in tutto il Giappone e con i quali principalmente si festeggia l’Hanami sono Prunusx-Yedoensis, comunemente noti con il nome Some-Yoshino o Yoshino. In occasione dell’Hanami vengono preparati cibi dedicati, ad esempio gli Hanami-Dango o i Sakura- Mochi, che è possibile trovare già pronti o confezionati nei negozi o nei supermercati. Si consumano insieme a bevande, dolci, gelati e altri alimenti al gusto dei fiori di ciliegio, a volte decorate con i fiori di Sakura sotto sale. Yoshino (le cui colline in primavera si colorano del rosa pallido degli alberi in fiore) è la città d’origine dei ciliegi giapponesi: la leggenda racconta che gli alberi furono piantati nel settimo secolo d.C. dal sacerdote Enno-Ozuno, che si dice avesse scagliato una maledizione contro chiunque osasse abbatterli. Comunque sia andata gli Yamazakura (ciliegio di montagna) sono alla radice di centinaia di ibridi ottenuti in seguito e sono divenuti la varietà giapponese per eccellenza. L’imperatrice Jito (645-702) veniva qui per ammirarne la fioritura. I luoghi rinomati per la celebrazione dell’Hanami sono il parco Maruyama a Kyoto, quello di Ueno a Tokyo, il castello di Himeji e quello di Hirosaki, che circondato da 5 mila ciliegi ospita la festa dal 23 aprile al 5 maggio. La tradizione dell’ammirazione dei fiori ha trovato seguaci anche fuori dai confini del Giappone. Per esempio, in Italia è nata l’abitudine di celebrare l’Hanami al parco centrale del lago del quartiere romano dell’Eur. Nel 1959, infatti, il primo ministro giapponese Nobusuke Kishi, in visita ufficiale in Italia, donò a Roma, a nome del proprio governo, 2500 Sakura molti dei quali furono piantati proprio nel parco del quartiere dell’Esposizione che, in onore del paese donatore, intitolò una propria strada personale Passeggiata del Giappone. Nel periodo di fioritura (marzo-aprile) ormai è d’uso trovare cultori di tale pratica che talora festeggiano con pic-nic sotto gli alberi, sovente vestendo i Kimoni come da tradizione giapponese.