Arte, alterità, altrove. Così recita il sottotitolo della seconda edizione di Tracce, che dopo poco più di un anno è tornato nella Capitale: il festival, che ribadisce il ruolo della follia come elemento chiave dell’essere umano, ha come obiettivo primario quello di aprire alla riflessione collettiva nei luoghi di cura.
Questa nuova edizione si è allargata territorialmente rispetto a quella precedente, coinvolgendo sia i quartieri di Ostiense e Tuscolano, sia il Centro Storico della città.
La manifestazione è stata infatti inaugurata al Centro Diurno di San Paolo, dove sono intervenuti ospiti istituzionali, come il dott. Stefano Milano, direttore del Centro di Salute Mentale 8 dell’Asl Roma 2, e lo psichiatra Denis Parviz, responsabile del IV settore dei Servizi Psichiatrici Les Murets di Parigi, che hanno preceduto la proiezione del video-racconto “Il nostro Viaggio dalla Terra alla Mente”, prodotto da Marco Loperfido e il gruppo trekking Il sentiero dei sogni.
Successivamente, il gruppo musicale Fox Carousel ha performato “Il corpo che canta”, con un intervento musicale a cura di Gaia Possenti.
Una volta concluse queste attività all’interno del centro diurno, la manifestazione è proseguita presso la galleria d’arte SIC12 con il vernissage della mostra “Lettere (in)attese” e con l’intervista del direttore artistico Gustavo Giacosa, agli artisti Flavio Favelli e Waidi Lassissi.
I ciceroni del gruppo Disordinatamente del Centro Diurno San Paolo, si sono invece dedicati alla visita guidata della mostra “Il corpo ricorda”, titolo che richiama fortemente il tema di questa edizione: il corpo e la memoria.
Questa prima giornata del Festival si è infine conclusa con la rappresentazione “Questo non è il mio corpo”, a cura di Fausto Ferraiolo, Gustavo Giacosa e Corrado Carano, dove la musica ha accompagnato le parole in una performance, che ha approfondito il legame e il conflitto tra mente e corpo.